GIUSEPPE FORMATO
Un fulmine a ciel sereno nella maggioranza di centrodestra alla Regione Molise. Le due consigliere regionali della Lega, Aida Romagnuolo e Filomena Calenda, sfiduciano l’assessore Luigi Mazzuto, chiedendo a Toma l’immediata revoca delle sue funzioni, non riconoscendo nel coordinatore regionale del partito del vice-premier Matteo Salvini una figura rappresentativa sul territorio.
“Mazzuto ha messo in atto un disegno criminoso dopo il grande risultato che la squadra candidata con la Lega ha ottenuto – l’accusa della capogruppo a Palazzo D’Aimmo, Aida Romagnuolo – Mazzuto si è fatto nominare da Salvini e, su esplicita richiesta del segretario nazionale del partito, abbiamo acconsentito alla nomina di Mazzuto da parte di Toma. Ma il governatore, ora, è chiamato ad ascoltare le due consigliere regionali elette, che rappresentano insieme tremila voti. Se Toma non ascolterà il nostro appello, ci saranno ripercussioni in maggioranza. C’è un primo dei non eletti, Domenico Ciccarella, che ha ottenuto un ottimo risultato ed è giovane. E merita di entrare in Consiglio regionale al posto del nuovo assessore, che sostituirà Mazzuto”.
“Mazzuto non ha mai realmente voluto far crescere la Lega – ha affermato Romagnuolo – In primis, io e la collega Calenda non siamo mai state invitate nei suoi uffici. Mazzuto ci ha impedito di procedere al tesseramento di nuovi simpatizzanti del partito, facendo aderire alla Lega tanti transfughi. L’operato di Mazzuto, sia dal punto di vista di coordinatore del partito sia da quello di assessore, è indifendibile. In Consiglio regionale, in nove mesi non ha mai aperto bocca”.
“Per conservare il suo posto da assessore – l’affondo della consigliera regionale di Casacalenda – asseconda qualsiasi scelta di Toma, come quella della scelta dei candidati sindaci a Campobasso e Termoli. Sono stata la prima a proporre le primarie, quale metodo democratico di scelta, ma Mazzuto, seguendo il volere di Toma, ha subito rispedito al mittente tale legittima richiesta. Siamo il primo partito del centrodestra e rivendichiamo questo ruolo. Mazzuto non l’ha mai fatto per i suoi meri interessi personali”.
Romagnuolo e Calenda hanno specificato come, già martedì 26 febbraio 2019, potrebbe essere portata in aula da parte del Partito Democratico la richiesta di sfiducia nei confronti dell’assessore Mazzuto, che le due consigliere regionali sono pronte a votare.
“Mazzuto va sfiduciato per la sua inadeguatezza a svolgere i ruoli cui è stato demandato – ha replicato la consigliera regionale Filomena Calenda – Noi siamo rappresentate sul territorio, Mazzuto non ha forza né in termini di voti né in termini di consenso popolare. Non è riuscito, salvo qualche rara eccezione, a nominare nessun coordinatore cittadino nella provincia di Isernia, nel cui territorio abbiamo tante vertenze aperte. E lui, da assessore al Lavoro, non se ne è mai occupato. Se lo ha fatto, i risultati non sono stati raggiunti”.
“Non tolleriamo che Mazzuto stia trasformando la Lega in una succursale dei fuoriusciti di Forza Italia – ha concluso Filomena Calenda – Se non fermiamo il coordinatore, la Lega di Salvini diventerà il partito forzista, anche più di Forza Italia”.
“Per il partito ci rivolgiamo al capitano Matteo Salvini – l’accorato appello di Romagnuolo e Calenda – per la questione dell’assessorato regionale il nostro appello va al governatore Donato Toma. Se insiste con Mazzuto, in Consiglio regionale pronte a passare con le minoranze con tutte le ripercussioni del caso per la maggioranza”.