“La sentenza non rappresenta affatto una vittoria perchè significa che il mondo della politica non riconosce il ruolo professionale e culturale dei tecnici”. Così il presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Campobasso, Guido Puchetti, ha commentato la decisione del Tar di accogliere il ricorso presentato dall’Ordine professionale Con sentenza n.568/2018 il Tribunale amministrativo, infatti, ha censurato l’operato della Regione Molise e dell’ex Governatore Frattura che nel 2014 ha decurtato le tariffe professionali degli architetti impegnati nella ricostruzione post sisma La vicenda è stata ripercorsa dal presidente Puchetti e dagli avvocati Vincenzo Iacovino, Vincenzo Fiorini e Silvio Di Lalla che hanno assistito l’Ordine professionale.
“Non si tratta di una mera questione economica – ha precisato Puchetti – a volte ci si dimentica che il lavoro di ricostruzione parte solo se c’è la professionalità e la disponibilità dei tecnici ma, troppo spesso, vengono richiesti sacrifici solo al mondo delle professioni, sono quasi sempre le spese tecniche a subire tagli”.
Con diverse delibere di Giunta, adottate alla fine del 2014, la Regione Molise ha ritenuto immotivatamente di procedere alla rimodulazione degli importi degli interventi mediante una irragionevole riduzione delle tariffe professionali stabilite dall’ordinanza commissariale n. 13/2003. In sostanza, i tecnici si sono visti decurtare in corso d’opera importi che erano stati già quantificati ed accettati al momento dell’accettazione degli incarichi.
In tal modo, dunque, si è decretata una inaccettabile disparità di trattamento tra tecnici che avevano già concluso la loro opera professionale nel 2014 e che erano stati legittimamente retribuiti secondo le tariffe indicate nell’o.c. n.13/2003 ed i tecnici che, invece, avevano ancora in corso la loro attività professionale e che, di conseguenza, hanno subito una illegittima decurtazione delle loro competenze professionali.
“Dopo ben undici anni la Regione ha rimodulato le tariffe forse per spalmare i soldi in maniera diversa – ha aggiunto l’avvocato Iacovino – l’Ordine professionale è stato costretto a tutelare l’intera categoria anche per evitare di far esporre i singoli iscritti e il Tar ha accolto in pieno la tesi”.
In primo luogo, rigettando le tesi della Regione Molise, ha riconosciuto la piena legittimazione attiva in capo all’Ordine professionale ricorrente, evidenziando che le associazioni di settore sono legittimate a difendere in sede giurisdizionale gli interessi di categoria dei soggetti di cui hanno la rappresentanza istituzionale non solo quando si tratti della violazione di norme poste a tutela della categoria in se stessa, ma anche ogniqualvolta si tratti di perseguire, comunque, il conseguimento di vantaggi riferibili agli iscritti.
“Il punto – ha aggiunto Puchetti – è che, al di là della discrasia tra gli importi delle perizie di stima e quelli dei progetti esecutivi e al conseguente danno per la categoria del mondo tecnico, a pagarne le conseguenze sono tutte quelle famiglie, ben il 30%, che ancora non rientrano nelle proprie abitazioni”.
“Purtroppo – ha concluso Iacovino – a sedici anni dal sisma ci troviamo ancora a parlare di ricostruzione, la mancanza di risorse non può essere una giustificazione, la Regione deve prodigarsi nella gestione dei soldi e ridare dignità al Molise”.