Il Bando per le Periferie è stato inseritio in un emendamento, così come era successo a Palazzo Madama, al Decreto Milleproroghe, sul quale il Governo, tramite il ministro Riccardo Fraccaro, ha posto la fiducia. Nonostante il caos a Montecitorio, anche i deputati hanno cancellato i fondi per le periferie, stanziati dal Governo di centrosinistra.
“Sarà il prossimo decreto a recuperare la norma originaria – aveva già spiegato il primo cittadino di Bari – dando la possibilità ai Comuni di procedere con la progettazione, anche se non tutti i progetti saranno realizzati l’anno prossimo”.
“La soluzione che intendiamo adottare – aveva replicato il premier Conte – è quella di inserire nel primo decreto utile una norma che dia la possibilità di recuperare la realizzabilità dei progetti già in fase avanzata”.
Sulla questione i sindaci di Campobasso e Isernia, Antonio Battista e Giacomo D’Apollonio, sono intervenuti nel corso di un incontro con la stampa.
Per Battista “resta l’inspiegabile decisione di dover tornare, con un decreto, su una situazione già consolidata, con i fondi messi a disposizione e, in alcuni casi, con i lavori già in fase avanzata. Se non dovessero ripristinare lo ‘status quo ante’ si perderebbero i 42mila posti di lavoro e i 9 miliardi di euro in termini di ricaduta sull’intero territorio nazionale”.
D’Apollonio ha rimarcato la necessità di “restare uniti a difesa dei territori e delle città. I sindaci dei centri limitrofi a Isernia appoggiano questa battaglia, sperando che le promesse di Conte si tramutino in atti concreti. Occorre rifinanziare tutti i progetti”.
Per Corrado Di Niro, presidente dell’Acem, “occorre pressare il Governo per ripristinare quanto già deciso. Ventotto milioni di euro per la città di Campobasso sono una cifra che non si ricorda, a memoria, essere stata stanziata per i capoluoghi molisani. Rispetto a questa inusuale situazione, di dover riapprovare una decisione già presa, è indispensabile tutelare le aziende”.
“Chi pagherebbe i danni – domanda e conclude Di Niro – sulle gare di progettazione, già aggiudicate, e chi paga laddove i lavori sono già quasi terminati? Sarebbe un ulteriore batosta, gratuita, in capo alle ditte”.
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