Il coordinatore nazionale di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, Roberto Speranza, arriva a Campobasso per ‘benedire’ la lista di Liberi e Uguali in corsa alle Regionali del prossimo 22 aprile, al fianco del candidato presidente del centrosinistra, Carlo Veneziale.
Dalla sala della Palladino Company, dove oltre ai candidati ci sono la neo parlamentare Giuseppina Occhionero e il prete sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti, Don Giuseppe Tucci, Speranza lancia le priorità del movimento: lavoro e fasce deboli.
“In Italia ormai – dice l’ex capogruppo Pd alla Camera – non si può parlare nemmeno più di precarietà, ma solo di sfruttamento. Penso alla generazione delle partite Iva, o anche a tutti coloro che perdono il lavoro a 50 anni. Prima funzionava che se studiavi eri automaticamente nella fascia alta della società. Oggi abbiamo, invece, nuove debolezze a cui fare fronte. Pensate a quanto sia difficile continuare ogni giorno ad alzare la saracinesca per un negoziante che opera in un piccolo paese del Molise o magari della Basilicata, la mia regione. Sono lavoratori che devono fare i conti con colossi mondiali come Amazon che non si sa nemmeno se le tasse le pagano e dove”.
Ingiustizie queste che, secondo Speranza, non ci sono solo nel mondo del lavoro e che vanno combattute con forza. “Vorrei – dice – che fossimo noi la forza che si batte per quelle disuguaglianze”. Le stesse che non devono più essere presenti nemmeno nel comparto della sanità pubblica. “Non ci deve importare quanti soldi hai, di chi sei figlio, qual è il colore della tua pelle. In Italia se stai male hai diritto a essere curato. È un diritto e valore universale che dobbiamo a tornare a difendere”.
E proprio quel sistema universale senza investimenti rischia di implodere. “Tra cinque anni – dice il leader i Aricolo 1 – andranno in pensione 45mila medici. Nessuno ne parla, ma senza investimenti nella sanità del prossimo Governo non possiamo pensare nemmeno di tutelare il valore universale della salute”.
Speranza commenta poi anche il risultato delle Politiche dello scorso 4 marzo, “che ci hanno dato un messaggio devastante. Rispetto l’esito delle elezioni, ma quello che ne è derivato – evidenzia – è un messaggio di radicale cambiamento. Sono stati commessi troppi errori e bisogna cambiare. Anche qui in Molise, è vero è stato fatto un primo passo, quello dell’unità del centrosinistra, ma ora è il momento che questa sia accompagnata a un cambiamento vero: di metodo e – conclude – soprattutto di contenuto”.