Poco prima delle 22 di sabato 20 gennaio il Consiglio regionale approva le modifiche alla nuova legge elettorale presentate dal governatore Frattura. La più importante è relativa alla soglia di sbarramento dal 10 all’8 per cento. Ma in base alle nuove regole con le quali i molisani saranno chiamati al voto è previsto anche un abbassamento delle firme per la presentazione delle liste, da 1000 a 500, così come quelle per la candidatura a presidente che passano da 600 a 300.
Ma la seduta in via IV Novembre è condita anche da una serie di emendamenti: tra questi quello più rilevante di Molise Acque presentato dal consigliere Salvatore Ciocca e successivamente ritirato dallo stesso, dopo le proteste dei consiglieri Nunzia Lattanzio, Massimiliano Scarabeo e Vincenzo Niro.
Quello avanzato dall’esponente dei Comunisti Italiani altro non era che un documento tecnico per consentire ai dipendenti di Molise Acque di avere chiarezza e contezza sul Tfr maturato. L’emendamento prevedeva, infatti, la trasformazione dell’azienda speciale in “un ente pubblico non economico, dotato di personalità giuridica, di autonomia statutaria, organizzativa, amministrativa, patrimoniale, economia e di bilancio”. Una postilla per decifrare meglio la questione del versamento del tfr dei dipendenti da parte dell’azienda e su cui si è registrato, invece, un nulla di fatto. Una notizia questa, che ha mandato in fibrillazione i dipendenti di Molise Acque.
In tarda serata l’aula approva anche le disposizioni collegate alla manovra di bilancio. Il primo round termina alle 23 di sabato, ma il Consiglio tornerà a riunirsi martedì 23 gennaio per l’approvazione della legge di stabilità.