Da allora ad oggi, la cronaca di oltre 50 anni raccontata attraverso i documenti originali dell’epoca: i verbali del Presidio Multizonale di Igiene Pubblica che più volte, in passato, hanno certificato anomalie e possibili casi di inquinamento ambientale; le dichiarazioni rese tanti anni fa e che attestavano traffici non autorizzati di materiale sconosciuto poi presumibilmente reimmesso nei pozzi sigillati, negli anni Ottanta, con il calcestruzzo; le pregresse analisi ambientali che, nel 2003, non rilevarono la radioattività dieci volte superiore al fondo naturale del terreno; gli atti della prima inchiesta giudiziaria partita nel 2007.
“Documenti dell’epoca – ricorda Ciocca – e recenti alla base del libro-inchiesta che, per me, rappresenta l’inizio di una nuova battaglia per la conoscenza della verità; come è noto, la ex Montedison non ha mai voluto partecipare ad alcuna convocazione in Terza Commissione consiliare, da me presieduta, per chiarire i fatti alla luce dei risultati delle indagini ambientali che, in qualità di consigliere regionale, ho chiesto ed ottenuto dopo aver avviato l’iter istituzionale presso il Ministero dell’Ambiente, allora guidato dall’onorevole Andrea Orlando. Dopo quelle indagini, come si ricorderà, la Commissione tecnica prefettizia ha riunito le Istituzioni e gli organismi competenti ma la verità è ancora lontana: motivo in più per raccontare ai molisani la storia dell’impianto sito in contrada Capoiaccio e tutto quanto emerso dalle accurate indagini dell’Arpa e dell’Ispra”.
Il calendario della presentazione del libro-inchiesta sarà resa nota nei prossimi giorni.
La prefazione è stata affidata al professore e avvocato Jean Paul de Jorio, consulente, tra l’altro, di numerosi enti locali in materia di bonifiche ambientali.
“Porterò questa storia – conclude Ciocca – in numerosi comuni molisani perché ritengo sia un dovere fare in modo che tutti conoscano una vicenda ancora da chiarire e per la quale non è stata scritta la parola fine”.