L’ex premier Massimo D’Alema, deputato ininterrottamente dal 1987 al 2013, ha aperto, a Campobasso, la tre giorni di ‘Articolo 1 – Movimento Democratico Progressista’, insieme all’onorevole Danilo Leva, il quale, nel corso del 2017, ha lasciato il Partito Democratico in favore di Mdp. GUARDA L’INTERVISTA
D’Alema, intervistato dal giornalista Luca Telese, ha parlato alla platea del centrosinistra molisano, quello che contesta l’attuale governo regionale.
L’ex ministro agli Affari Esteri arriva a Campobasso contestualmente alle dimissioni del Presidente del Senato, Pietro Grasso, dal gruppo PD a Palazzo Madama per aderire al Gruppo Misto.
“Non sfidiamo nessuno – ha affermato Massimo D’Alema – Vogliamo costruire una nuova forza di centrosinistra, attraverso la partecipazione dei cittadini, dei militanti e delle diverse formazioni politiche della nostra coalizione. Puntiamo a formare una nuova forza, che possa rappresentare i valori autentici del centrosinistra, abbandonati dal Partito Democratico. A tal fine, stiamo lavorando a un programma e alla ricerca unitaria della nostra proposta, attraverso un grande e appassionante lavoro. In Molise, poi, la contesa è vissuta all’ennesima potenza per il doppio appuntamento delle elezioni Politiche e di quelle Regionali”.
Il premier Gentiloni ha confermato Visco per il secondo mandato da governatore della Banca d’Italia. “È un nuovo brillante traguardo conseguito dal segretario nazionale del PD, Matteo Renzi – afferma sarcastico D’Alema – dopo i grandi successi ottenuti con il referendum costituzionale e con la legge elettorale ‘Italicum’, cancellata dalla Corte Costituzionale. Io non giudico le persone, ma la Banca d’Italia non può essere lottizzata dai partiti, ma deve rispettare il principio dell’autonomia. Portando la questione in ambito parlamentare, con un gesto inconsulto, la conferma di Visco è diventata obbligata”.
“Il Partito Democratico – commenta D’Alema – lascia sconcertati, perché, oltre a produrre danni al Paese, li arreca anche a se stesso, come con la legge elettorale ‘Rosatellum’, una norma autolesionistica. Oltre all’ennesimo schiaffo agli italiani, che si ritroveranno gran parte dei parlamentari nominati dai capi dei partiti, la nuova legge elettorale consentirà l’unione del centrodestra, che si confermerà come la maggiore forza del Paese”.
L’ex premier bacchetta Renzi, che ha rinviato la tappa nella provincia di Isernia col treno ‘Destinazione Italia’, “ha temuto, forse, di essere accolto da una folla festante”, la sua provocazione”.
L’argomento del nuovo movimento Mdp non può non essere ricollegato al Molise, dove “dopo aver chiesto al Partito Democratico di fare le primarie, così come afferma lo statuto, a seguito del diniego, che di fatto ha sbarrato la strada all’alleanza, abbiamo pensato di riunire la coalizione con le vere forze del centrosinistra. Attorno al PD, infatti, si è creata una strana mescolanza, che mi rifiuto di definire, ma che, sicuramente, non può chiamarsi centrosinistra. Questo è certo, così come per l’attuale governatore è stato il primo e ultimo mandato alla guida della Regione Molise”.
Giuseppe Formato