Le Province di Campobasso e Isernia al collasso. Disavanzo totale di sei milioni di euro, ma la Boschi annuncia trasferimenti per cento milioni

Un momento della conferenza stampa nella Sala Giunta della Provincia di Campobasso

GIUSEPPE FORMATO

Due decreti presidenziali che certificano il fabbisogno delle Province di Campobasso e Isernia, insieme alla rassegna stampa della conferenza stampa di oggi, giovedì 6 giugno 2017: questa è la documentazione che i presidenti Antonio Battista e Lorenzo Coia faranno pervenire sui tavoli del Governo per lanciare il grido d’allarme dei due enti sull’orlo del default.

Il disavanzo previsionale della Provincia di Campobasso ammonta a 4.400.000 euro; 1.368.000 euro quello dell’ente provinciale di Isernia.

La buona notizia arriva, però, durante l’incontro con la stampa, con un sms giunto sul cellulare del presidente Coia da parte dei vertici del Partito Democratico, presenti a Roma per la Direzione Nazionale. A margine dell’incontro romano, il sottosegretario di Stato, Maria Elena Boschi, avrebbe assicurato alla segretaria regionale del PD, Micaela Fanelli, che il Governo stanzierà 100 milioni di euro per le Province e le Città Metropolitane.

“Le Province – ha spiegato il consigliere provinciale Vincenzo Sabettanon hanno risorse per gestire i 1.500 chilometri di strade di propria competenza, sia per la manutenzione che per lo sfalcio dell’erba, non possono provvedere all’edilizia scolastica né assicurare la tutela ambientale. Nel 2016 avevano decretato la morte delle Province col referendum costituzionale, non lasciando nemmeno i soldi per il funerale. La consultazione popolare è andata male per i proponenti governativi, ma di fronte alla realtà dei fatti non è stata fatta marcia indietro e gli enti provinciali sono rimasti senza fondi”.

La Provincia di Campobasso, nel 2010, aveva ricevuto 22 milioni di euro di trasferimenti dallo Stato, sette anni dopo appena 7.700.000 euro, ma a fronte di più di 12 milioni di prelievo forzoso dello stesso Stato, il saldo è negativo.

Stessa sorte per la Provincia pentra: nove milioni di euro ricevuti dallo Stato, che però ha prelevato dalle casse dell’ente di via Berta 8.795.000 euro.  

“È un grido d’allarme – ha argomentato Sabetta – perché le Province hanno competenze e responsabilità, alle quali gli enti non possono assolvere. Il Governo non può lavarsene le mani e deve metterci in condizione di lavorare, perché, ad oggi, non possiamo dare risposte ai cittadini”.

“È una battaglia contro i tagli e i prelievi forzosi – le parole del presidente Lorenzo Coiaper la quale c’è unione tra tutte le Province. Gli enti più piccoli, come quelli di Isernia e Campobasso, hanno necessità della solidarietà statale, al fine di assicurare i livelli minimi per garantire buoni servizi per le strade, l’edilizia scolastica e l’ambiente. Col taglio delle indennità si risparmiano 69 milioni di euro, perché questa somma non la spostano sui servizi? Noi vogliamo anche prenderci le responsabilità delle quali siamo investiti, senza indennità di carica, però, vogliamo anche lavorare e per farlo abbiamo bisogno di risorse”.

“La storia delle Province – ha affermato il presidente Antonio Battistaè paragonabile al giocatore d’azzardo, che ha rischiato tutto, perdendo tutti i soldi che aveva e ora non sa come fare per portare avanti la gestione familiare. Preciso che anche io ho votato ‘sì’ al referendum costituzionale, ma dopo la vittoria del ‘no’ occorreva porre rimedio. L’approvazione del bilancio è slittato al 30 settembre, una proroga che serve a poco, perché, comunque, in questo lasso di tempo non possiamo garantire i servizi ai cittadini. Noi presidenti riscaldiamo la sedia in Provincia e ci hanno trasformato in persone che devono solo mettere firme in calce ai documenti per l’ordinaria amministrazione, che significa il pagamento degli stipendi ai dipendenti, il pagamento di mutui e bollette”.

La Provincia di Campobasso, tra l’altro, ha anche ceduto a un organismo del Ministero dell’Economia e delle Finanze le sedi della Prefettura e della Caserma dei Carabinieri, recuperando qualche centinaia di migliaia di euro sul bilancio, oltre a differire sui prossimi documenti finanziari il pagamento dei mutui.

La palla, ora, passa al Governo e al pressing di Battista e Coia, che proveranno a massimizzare la propria quota dei 100 milioni di euro da dividere tra le Province e le Città Metropolitane, annunciati a Roma a margine della Direzione Nazionale del PD e la cui notizia è giunta durante l’incontro con la stampa a via Roma nel capoluogo molisano.

 

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