Regionali 2018, equilibri politici saltati: centrodestra e centrosinistra divisi. Avanti l’ipotesi di un grande centro?

I due governatori che si sono succeduti nel 2013: Iorio e Frattura

GIUSEPPE FORMATO

Si scaldano i motori sul territorio molisano in vista delle elezioni regionali in primis, ma con vista anche alle Politiche. Il 2018 sarà l’anno delle nuove legislature: in Molise si rinnoveranno la Giunta e il Consiglio regionale, a Roma cambierà il folto popolo del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.

In Molise, con il Movimento 5 Stelle che, come prassi, affiderà al web la scelta del candidato governatore e, come di consueto, in lizza con una sola lista, sono il centrodestra e il centrosinistra, in questi giorni, ad aver fatto sentire la propria voce.

La parola unità, in entrambe le parti politiche, è lontana anni luce dai protagonisti che scenderanno in campo.

I due candidati governatori del 2006, il senatore Roberto Ruta per il centrosinistra e il consigliere regionale Michele Iorio per il centrodestra, sono stati i protagonisti di altrettante fughe in avanti”, così come definite dai propri ex alleati.

Ruta ha creato l’Ulivo 2.0 con lo scopo di “ricreare un centrosinistra lontano da alleanze con Rialzati Molise (Patriciello, ndr) e Alfano” e “per ricostruire il vero centrosinistra”, non ponendo, però, veti su chi sarà il candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale del Molise.

In risposta all’uscita di Ruta, Leva, Durante, Macoretta, Notarangelo e Perriera, la maggioranza del Partito Democratico e delle liste che appoggiano il governo regionale a Palazzo Vitale e in alcuni Comuni molisani.

Per il Partito Democratico, il Partito Socialista Italiano, Alternativa popolare, Centro Democratico, Rialzati Molise, Unione per il Molise Molise di tutti “un singolo esponente del PD, che per primo aveva indicato la coalizione e il vertice che oggi governa in Regione, prova a spaccare il fronte, ripetendo con meticolosità comportamenti che già hanno fruttato al centrosinistra esiti negativi in passato. Non succederà di nuovo. Le ricette individuali, calate dall’alto, non hanno respiro. Fuori del PD e da questo centrosinistra non c’è futuro”.

Frattura ha posto come esempio Lecce e Taranto, “dove il centrosinistra unito ha vinto il turno di ballottaggi”.

L’ex governatore Michele Iorio, invece, ha riproposto la sua candidatura alla carica più importante di Palazzo Vitale, dopo il suo interregno durato quasi dodici anni e interrotto dall’attuale presidente Frattura. D’accordo all’ipotesi di riproporre l’attuale consigliere regionale di opposizione, la lista ‘Insieme per il Molise’, ma non Forza Italia, che, tramite il suo portavoce Giacomo Papa, ha proposto nuove soluzioni.

A supporto della tesi dell’azzurro Papa, anche Fratelli d’Italia e Noi con Salvini, i cui esponenti Mazzuto e Di Sandro (insieme al legale di Bojano) si sono incontrati “per definire un percorso condiviso che consenta anche in Molise di fornire una chiara offerta politica, alternativa al governo di sinistra”.

“A conclusione dei lavori – si legge nella nota di Papa, Mazzuto e Di Sandrosi è concordato di adoperarsi per la costruzione di una piattaforma simile a quella che ha consentito al centrodestra di trionfare nelle ultime amministrative in Liguria ed Abruzzo, ossia un centro-destra unito che, sulla base di un programma di sviluppo della regione chiaro e concreto, apra alla società civile per ricercare la più ampia condivisione e mettere in campo una squadra in grado di governare per i prossimi cinque anni la Regione Molise. A breve sarà convocato un tavolo, aperto alle rappresentanze territoriali dei movimenti politici nazionali di centro destra e ai movimenti civici che si riconoscono nell’area liberale, per definire insieme le prossime azioni da porre in essere”.

C’è, poi, il movimento ‘Coscienza Civica’, che fa capo all’ex consigliere regionale Massimo Romano, consigliere comunale d’opposizione a Bojano, gruppo del quale fanno parte diversi sindaci, Notartomaso di Campodipietra, Carlone di Campochiaro e Lombardi di Roccamandolfi, così come diversi altri amministratori comunali dei centri più piccoli.

‘Coscienza Civica’, per il momento, sembra stare alla finestra, in attesa che si delinei meglio il quadro politico molisano.

Tanti gli interessi in campo, diversi i pretendenti alla carica di Presidente della Giunta regionale, tanti coloro che ambiscono a sedere a Palazzo D’Aimmo. Ma, a otto mesi dalle elezioni, se si dovesse votare alla scadenza naturale di febbraio 2018, regna ancora tanta confusione e il mancato accordo all’interno dei gruppi potrebbe condurre il centrodestra e il centrosinistra spaccati alle elezioni. A meno che, superati i vecchi schemi, non si proporrà una coalizione di grande centro per il governo della Regione Molise.

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