“Il 25 aprile è, per la nostra nazione, innanzitutto il giorno capace di rappresentare l’insieme dei valori fondanti che mantengono ferma e solida la nostra democrazia e che rinsaldano gli ideali di libertà e uguaglianza, fatti propri dal popolo italiano, con quelli che sono i nostri dettami costituzionali.
A sconfiggere settantotto anni fa la dittatura e il regime nazifascista fu la storia, quella che uomini e donne ebbero il coraggio di interpretare in prima persona, attraverso il sacrificio delle proprie vite, resistendo e lottando prima e ricostruendo poi, un paese segnato dalla guerra e dalle discriminazioni imposte dal regime.
Proprio perché la tragedia umana che investì la nostra nazione e il resto del mondo nel corso della seconda guerra mondiale fu talmente potente da produrre forme di aberrazione umana che hanno allontanato l’uomo dal bene, la memoria di ciò che fu non va inquinata in alcun modo con ricostruzioni ondivaghe, ma invece vanno ribaditi con chiarezza i termini di una vicenda storica, sociale e civile che, proprio partendo dalla Liberazione dal regime nazifascista, ha poi permesso a tutti gli italiani di intraprendere un percorso democratico che va oggi e sempre non solo difeso, ma anche maggiormente garantito e reso inclusivo grazie al lavoro e l’impegno di tutti”.