Un 2019 fatto di proposte. È questa la sintesi compiuta dagli esponenti del Gruppo consiliare del Partito Democratico che, in nome del concetto di trasparenza, questa mattina, 30 dicembre 2019, hanno convocato i giornalisti per compiere la sintesi del lavoro svolto nel corso dell’anno.
66 atti, di cui ben 12 Proposte di Legge. Lavoro, Trasporti, Sviluppo e Diritti Civili, sistema Regione e Ambiente le tematiche affrontate e che hanno visto i consiglieri regionali Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla impegnati nella tutela dei diritti negati dei lavoratori, nella richiesta di un’assunzione di responsabilità nel comparto della sanità, nella difesa dei diritti dei territori e dei cittadini, così come nella salvaguardia del territorio.
Ma l’incontro con i giornalisti è stato anche l’occasione per una disamina politica dell’azione dell’attuale governo regionale che “manca, in modo più assoluto, di una visione strategica”.
“A fine anno, l’unica impennata che registriamo è la sfiducia dei molisani nei confronti dell’attuale maggioranza, diventata di fatto minoranza”, sono state le parole della capogruppo Micaela Fanelli. “Sia ben chiaro che si tratta di una stigmatizzazione che non deriva solo dalle minoranze, ma da un intero territorio, le cui esigenze restano inascoltate. La Giunta e il presidente Toma hanno perso del tutto il contatto con i cittadini e con un partenariato rimasto isolato dalle scelte politiche messe in campo dall’attuale governo regionale”.
“Un Governo regionale tra l’altro bocciato anche su quei settori in cui molti si aspettavano un Presidente capace di incassare risultati positivi. Parlo ovviamente dell’andamento finanziario della Regione, le cui negatività sono state certificate di recente dalla Corte dei Conti. Come non ricordare poi come anche l’unico atto importante della Giunta Toma, ovvero il maldestro tentativo di riformare il settore del Trasporto Pubblico Locale, sia stato malamente battuto in aula”, ha proseguito la Fanelli. “Lo stesso Patto per la Salute, risultato di cui Toma si è detto particolarmente soddisfatto, non è nient’altro che la conseguenza politica delle azioni che nel tempo le Regioni hanno portato avanti”.
Ma il 2019 raccontato dai consiglieri del Partito Democratico è stato anche un anno caratterizzato da una totale forma di chiusura da parte della maggioranza nei confronti delle minoranze del Consiglio. Così come tra l’altro dimostra il mancato accesso agli atti relativo al CIS.
“La nostra opposizione è stata sempre propositiva, soprattutto in Commissione. Il tutto è sempre stato finalizzato a portare un dibattito costruttivo all’interno dell’Assise regionale. Aspetto impossibile da attuare con questa maggioranza impegnata, troppo spesso, a fare i conti con le proprie beghe interne, piuttosto che a mettere in campo scelte strategiche per la nostra regione”, ha detto il consigliere Facciolla.
“Lo stesso risultato ottenuto con il PSR, di cui Toma si dice fiero e che vede il Molise classificarsi come prima regione d’Italia, è in realtà frutto di una programmazione straordinaria e di un enorme lavoro compiuto con tutti gli stakeholder”.
I consiglieri democratici si sono, infine, espressi anche su una Giunta regionale in cui sono sempre più evidenti le “lacune politiche di carattere collegiale”.
“Il Governo regionale – hanno detto i consiglieri del Partito Democratico – non è stato capace di mettere in rete provvedimenti che impegnassero tutti i settori. Una lacuna grande che sarà ancora più tangibile nel prossimo anno, che cade a cavallo tra la vecchia e nuova programmazione europea”.
“Più che scelte tecniche, – hanno concluso Fanelli e Facciolla – sarebbe il caso che il presidente Toma si impegnasse maggiormente a trovare soluzioni politiche per una Giunta totalmente disconnessa”.