Correre è libertà. Libertà di poter interpretare una gara competitiva o non seguendo i propri ritmi e ascoltando i segnali del proprio organismo, ma è anche e soprattutto libertà intesa in senso assoluto.
Libertà di potersi allenare in totale serenità a qualunque ora e negli scorci più suggestivi che la natura ci offre, senza tema di aggressioni o di violenze. Ma-ahimè- tutto ciò nei contesti delle nostre cittadine sta diventando sempre più relegato nella mera dimensione onirica. Se a scegliere di corricchiare e di migliorare il proprio crono è una donna poi le insidie da affrontare crescono in misura esponenziale. Ed è per questo-vale a dire per sensibilizzare l’opinione pubblica per dare un utile e- si spera- sostanzioso sostegno alle ONLUS che operano sul territorio Termoli ed altre 33 cittadine hanno scelto di aderire alla “Women in Run”. Dunque nessuna somma imposta, né importi dovuti per l’iscrizione per ottenere il pettorale. A quanti sceglieranno di prendere parte a questo evento verrà richiesto soltanto di indossare abbigliamento di colore rosso. Lo start della manifestazione è previsto alle ore 9 di sabato 24 gennaio in piazza Sant’Antonio a Termoli.
Per ciò che attiene al percorso da piazza sant’Antonio si proseguirà nei vicoli del borgo Antico, per giungere poi alla passeggiata dei Trabucchi ed al lungomare Cristoforo Colombo. Madrina dell’evento la Runners Termoli, che nella persona del suo presidente, Angela Costantilello, sta curando in maniera egregia ogni fase del medesimo.
A Mario Ianeri ed all’AVIS, associazione da questi brillantemente presieduta, il compito di fornire informazioni a quanti interverranno sull’iniziativa de qua nonché l’onere di raccogliere fondi da devolvere alle donne vittime di soprusi. Ed allora l’appuntamento è a sabato mattina per condividere momenti di allegria e per testimoniare, con la propria presenza, vicinanza a quante per sventura sono state aggredite ed hanno subito traumi, cui sarà ben difficile porre rimedio. Women in Run-giova ribadirlo-non è una gara competitiva, ma un evento ludico sportivo creato al mero scopo di dare un segno concreto e tangibile di solidarietà a chi ha vissuto violenze. L’idea origina dal terribile fatto di cronaca che ha visto una runner colpita dal raptus feroce di un branco di 6 balordi lo scorso novembre in pieno giorno ed al centro di Milano.
La partecipazione è aperta a tutti, senza limiti di età o di genere e senza vincoli di andatura.