“I progetti in materia di Vita Indipendente sono il futuro della programmazione sociale regionale, in quanto garantiscono ai diversamente abili una maggiore inclusione nella comunità di appartenenza e sviluppano quel processo di autonomia indispensabile per il benessere psico-fisico di ogni individuo”. Viva la soddisfazione della vice presidente del Consiglio Regionale, Filomena Calenda, riguardo alla pubblicazione dell’avviso relativo al bando di Vita Indipendente da parte dell’Ambito Territoriale Sociale (ATS) di Isernia. Misura possibile grazie a un emendamento alla legge regionale 19 novembre 2010 numero 18, presentato proprio da Filomena Calenda in fase di approvazione della legge di stabilità.
Dopo dieci anni in cui la misura non ha avuto copertura finanziaria, la giunta regionale, con delibera numero 493 dello scorso 23 dicembre, ha stanziato 150mila per la prosecuzione dei progetti in materia di Vita Indipendente e inclusione delle persone con disabilità. La somma è stata ripartita tra gli Ambiti Territoriali Sociali di Isernia (90mila euro) e Campobasso (60mila euro).
“Con la pubblicazione dell’avviso da parte degli ATS – ha spiegato Filomena Calenda – prende il via la fase operativa di un’iniziativa destinata a persone con disabilità capaci di esprimere la propria volontà, con età compresa tra i 18 anni e 64 anni e che intendono realizzare progetti annuali di Vita Individuale. Il contributo coprirà l’assunzione di un assistente personale; l’intervento di una figura professionale di supporto, come psicologi o educatori professionali; le spese per il trasporto; le spese per housing/co-housing; l’assistenza domiciliare (nel caso in cui quella offerta a livello pubblico non sia sufficiente a garantire la piena autonomia) e l’acquisto di attrezzature per attività di inclusione sociale e relazionale come attrezzature didattiche, sportive, materiale informatico, locazione aule o spazi, attività ricreative”.
Il termine ultimo per presentare le domande è il prossimo 1 aprile.
“I progetti di Vita Indipendente – ha concluso Calenda, consigliere con delega ai rapporti con gli ATS – rappresentano un nuovo approccio culturale alla disabilità capace di scongiurare l’emarginazione sociale dei cittadini più fragili”.