L’uomo, che avrebbe dovuto scontare una pena di un anno e 4 mesi di reclusione, aveva fruito, quale pena alternativa, del beneficio dell’affidamento in prova al servizio sociale, beneficio che, conclusa la prova con esito positivo, avrebbe comportato l’estinzione della pena.
In tale periodo, però, l’uomo si è reso responsabile di numerosi episodi di violenza domestica ai danni della moglie e della figlia, per cui il Tribunale di Sorveglianza ha ritenuto di fargli scontare in reclusione carceraria un residuo di pena di 5 mesi. Il 45enne è stato, infatti, descritto come “una personalità insofferente al rispetto delle regole, incline alla violenza ed incapace di intrattenere normali e corretti rapporti in ambito familiare, induce a ritenere che la messa alla prova abbia avuto andamento ed esito negativi”. Da qui l’applicazione, in alternativa, della detenzione presso il carcere.
Sempre nella giornata di ieri, la Squadra Mobile di Campobasso ha denunciato all’Autorità Giudiziaria un 23enne di Toro per coltivazione abusiva di marijuana. Gli agenti che avevano effettuato una perquisizione domiciliare a casa del ragazzo hanno ritrovato nella cantina del palazzo in uso allo stesso, una serra con diverse piante di marijuana in ottimo stato vegetativo. Il denunciato, infatti, aveva predisposto una serie di lampade alogene, collegate con la corrente elettrica del condominio, che restavano accese notte e giorno per produrre luce solare. Inoltre, con della carta alluminio, aveva accentuato l’effetto riflettente sulla vegetazione, ottenendo, attraverso l’uso di un telo di cellophane trasparente, un ambiente caldo umido essenziale per la crescita delle piantine dell’altezza di cm. 90 cadauna. Il tutto è stato prontamente repertato e sequestrato.
Inoltre, nella mattinata dello scorso 26 luglio, il Commissariato di Polizia di Termoli ha denunciato presso il Tribunale per i Minorenni un 16enne, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di rapina perpetrata ai danni di un’anziana donna del centro storico della cittadina adriatica. Allertata dalla sala operativa, la volante si portava nel borgo antico presso il quale era stato segnalato un furto, raccogliendo la testimonianza della donna che lamentava di aver subito lo scippo di una catenina d’oro da parte di un ragazzo che poi si era dato alla fuga.
Da due agenti ausiliari della Polizia Municipale, intervenuti sul posto e che avevano rincorso il giovane perdendone le tracce, i poliziotti apprendevano che si trattava di un ragazzo che già nei mesi passati si era reso responsabile di un fatto analogo del quale si era occupato il Commissariato termolese. La Volante, quindi, iniziava a perlustrare la zona e, al Terminal Bus, intercettava il giovane che attendeva l’autobus in partenza per un paese vicino. Sottoposto a perquisizione che dava esito negativo, il ragazzo indicava il luogo ove aveva occultato la collanina e lo zainetto, cioè un’aiuola nei pressi dell’Università in via Duca degli Abruzzi.
A causa dei postumi dell’evento, la vittima della rapina veniva refertata in ospedale, mentre il minore veniva riaffidato al genitore.