Vincenzo Musacchio ricorda il magistrato Paolo Borsellino, ucciso ventidue anni fa dalla mafia

Vincenzo Musacchio
Vincenzo Musacchio

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È da ventidue anni che il 23 maggio e il 19 luglio sento di dover ricordare due eroi, due amici inseparabili: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i simboli della lotta alla criminalità organizzata. Entrambi sono stati inimitabili nel loro ruolo sia prima che dopo la loro morte. Nessuno a oggi ha raggiunto i loro risultati. Borsellino con  il suo senso della giustizia, il suo coraggio, la sua grande onestà era e rimane una persona straordinaria. Ma oggi nel giorno della sua commemorazione voglio essere polemico. Voglio ragionare su quale sia l’eredità lasciata da Paolo Borsellino. A ventidue anni di distanza, sappiamo ancora pochissimo del suo assassinio  e in giro non vedo un gran entusiasmo nel voler risalire alla verità. C’è il processo sulla trattativa Stato-mafia, ma sembra si giri intorno alla questione, senza la volontà di fare chiarezza. In questa “oscurità” per fortuna c’è soltanto una luce che splende, c’è una speranza: è quella dei giovani che incontro nelle scuole di tutto il Molise ormai da anni. Dai loro sguardi e dai loro occhi mi rendo conto che vogliono conoscere e sapere chi fossero Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e i tantissimi altri martiri della criminalità organizzata. I giovani vogliono imparare, documentarsi, approfondire le loro battaglie e il loro sacrificio. Nello stesso tempo, tornando al quotidiano, vedo che pochissimi hanno seguito il suo esempio (e penso ai magistrati, alla politica, alla società civile). Borsellino aveva capito chiaramente che la mafia si poteva colpire mortalmente e ci stava riuscendo. Tutto questo comportava e comporta ancor oggi coraggio morale, spirituale e sacrificio che credo Borsellino avesse nel suo dna. Se dunque vogliamo ricordare veramente Paolo Borsellino senza ipocrisie tutti noi dobbiamo rifiutare “il puzzo del compromesso” che parte dal non ricevere una raccomandazione fino al non accettare un caffè offerto da mani sporche. Questo era il pensiero di Paolo Borsellino! Questo resta il suo insegnamento!

Vincenzo Musacchio – Presidente Commissione Regionale Anticorruzione del Molise

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