Vertenza stabilizzazione precari, riaperti i termini per aderire ai ricorsi
Giuseppe Formato
La Flc Cgil Molise sottolinea, attraverso una nota stampa, sulla stabilizzazione dei precari nella scuole, che “Il 26 novembre 2014 ha rappresentato una data storica per i lavoratori precari, che da anni contribuiscono al funzionamento delle scuole italiane. La sentenza della Corte di Giustizia del Lussemburgo che ha sancito la violazione, da parte della normativa italiana, del diritto dell’Unione Europea in materia di contratti a tempo determinato, ha di fatto determinato dei principi che non potranno essere ignorati in futuro dalla nostra giurisprudenza. In tal senso – prosegue il comunicato stampa – si colloca il pronunciamento di ieri del Giudice di Napoli sulla stabilizzazione dei precari scuola con più di 36 mesi di servizio. Nel decidere la controversia in questione, il giudice ha accolto in sentenza le richieste dei legali della FLC CGIL, trasformando il rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, condannando al pagamento delle retribuzioni dovute per i periodi di interruzione del lavoro e riconoscendo l’anzianità pregressa a favore dei ricorrenti. Si tratta di un precedente importantissimo, che auspichiamo venga seguito da tutti gli altri tribunali dove nei prossimi giorni si discuteranno le cause di migliaia di precari. Ricordiamo che solo in Molise la FLC CGIL ha presentato oltre 200 ricorsi, per i quali sono state già calendarizzate le udienze presso i tribunali di Campobasso, Isernia e Larino. Una cosa è certa: non cesseremo nelle lotta e nelle vertenze, fino a quando il governo non avrà reso giustizia a tutti i precari. Nella nostra regione, infatti, i contratti annuali reiterati per più anni riguardano ancora una platea di oltre 800 persone, tra docenti ed ATA. Per tale ragione, in seguito alle molteplici richieste pervenute, riteniamo opportuno riaprire i termini di presentazione dei ricorsi. Pertanto, entro il 31/03/2015 tutti gli interessati potranno presentare il modello di preadesione presso le nostre sedi, unitamente ad una dichiarazione da cui si possano evincere tutti i servizi espletati, in modo da verificare caso per caso la fattibilità del ricorso”.