“Oggi tutti i cittadini di Vastogirardi sono andati a rendere omaggio ai loro cari defunti presso il cimitero comunale. E hanno visto con i loro occhi l’assurdità di una scelta che ha dell’inspiegabile. I cittadini hanno trovato il viale che conduce al cimitero senza i cipressi che erano stati piantati con il placet dell’amministrazione stessa. Il motivo? Il sindaco ce lo deve ancora spiegare, ma ha tutta l’aria di un dispetto tra ex alleati. Chi ci va di mezzo, però, sono gli abitanti di Vastogirardi”. A dirlo è il consigliere regionale Andrea Di Lucente, che di Vastogirardi in passato è stato anche sindaco.
I fatti: nei giorni scorsi l’amministrazione, attraverso un proprio provvedimento, ha chiesto al consigliere D’Aloiso (ormai fuoriuscito dalla maggioranza consiliare) di rimuovere i cipressi che erano stati piantati per abbellire il vialetto d’ingresso al cimitero e ripristinare lo stato antecedente dei loghi.
“Il volto del cimitero è la cifra di come viene amministrata la comunità. E stiamo dicendo ai nostri morti che curare il cimitero non è una cosa che interessa al Comune, che va tutto rimosso in fretta. Forse il sindaco, che di Vastogirardi nemmeno è, non è mai passato a rendere omaggio ai suoi morti al cimitero e non si è reso conto di quello che sta succedendo. Noi cittadini del paese, invece, abbiamo avuto una stretta al cuore nel vedere gli alberi rimossi. E nel constatare che non ci sono stati i lavori per il rifacimento della strada che conduce al campo santo, per la quale erano stati stanziati fondi già dal 2018”.
“Il dubbio – continua Di Lucente – è che in questi anni l’unico problema dell’amministrazione comunale sia quello dei cipressi da rimuovere. Altro genere di provvedimenti per il bene di Vastogirardi non ne sono stati presi. Si pensi, come esempio lampante, che in paese nel 2022 ancora non esiste nemmeno un bancomat. Il sindaco di questo non si occupa. Eppure ha trascorso ore e ore a dedicarsi alla rimozione dei cipressi”.
Poi la stoccata al primo cittadino di Vastogirardi: “La lista che ha capeggiato si chiamava Trasparenza e Legalità, ma in questi anni non abbiamo visto nulla sia in termini di trasparenza che in quelli di legalità. Suggeriamo di cambiare le carte in tavola: la prossima lista potrà essere chiamata Opacità e Illegalità. E magari come simbolo potrà scegliere un bel cipresso”.