Leggendo l’ultimo comunicato dell’assessore all’urbanistica al comune di Campobasso Bibiana Chierchia credo che sia opportuno per chiarezza di tutti ripartire da una definizione, ovvero quella di politica, che testualmente sta a significare l’arte di governare le società”. Con queste parole il consigliere Coralbo bacchetta l’assessore all’urbanistica e aggiunge: “forse a volte il silenzio è la via d’uscita migliore, perché quanto affermato dalla professoressa Chierchia rischia di aggravare gli evidenti danni”.
“Come si può – ribadisce Coralbo – far passare degli atti di puro indirizzo tecnico, come la riapertura dovuta di un cantiere, per un atto di indirizzo politico? Come si può prendersi il merito di atti di indirizzo e di programmazione avviati dal 1992 e già abbondantemente sbloccati dalla giunta Di Bartolomeo? E ancora, come si può pretendere che la città accetti come atti di sviluppo economico e urbanistico la promozione di eventi culturali o di arredo urbano che invece dovrebbero essere fatti da altri assessori o comparti con la mera collaborazione dell’assessore all’urbanistica?”
“Sembra quasi – rimarca ancora l’esponente di minoranza – uno spostare l’attenzione dai problemi seri della città per dare il contentino ai nostri concittadini. Sembra quasi che la definizione di Politica ovvero di governare le società non appartenga proprio a questa amministrazione, tanto presente nelle inaugurazioni e nei tagli di nastro, quanto assente nella soluzione di problemi reali del nostro territorio.
“A questo punto – incalza nuovamente Coralbo – risulta quanto mai necessario porre qualche domanda all’assessore: come mai la proposta della centrale a biomasse è stata in giacenza per mesi nei suoi uffici e tutta l’attenzione è esplosa solo quando la coalizione civica ha sollevato la gravità politica della questione? Come mai sulla riqualificazione Urbana della città, nonostante l’invito della Regione Molise a voler procedere in tal senso, il suo assessorato è fermo all’anno zero? Come mai si continua a discutere sempre dei soliti interventi spot ovvero ad hoc e non si affronta mai la questione territoriale nel suo complesso? Come mai segretamente si sta procedendo verso la demolizione e ricostruzione dell’ex Modernissimo e del teatro Ariston distruggendo un pezzo di storia della città per fare spazio agli interventi di cementificazione selvaggia della città e in modo particolare del nostro centro Murattiano?
Ma Lei assessore, non era il candidato sindaco alle primarie del centro sinistra che si era proposto ai cittadini offrendo una città più verde e un recupero urbano degno di questo nome?“
“Allora se così è – conclude Coralbo – la soluzione è da cercare altrove. Cambiare rotta, cambiare marcia e mettersi a lavorare per il bene comune. Le cabine telefoniche possono aspettare qualche mese”.