“Celebriamo la Festa del Lavoro in un momento nel quale proprio il lavoro si ritrova ad essere una tematica ampiamente toccata dalle conseguenze di questa emergenza sanitaria ed epidemiologica”, così il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, in occasione del 1° maggio.
“Le misure adottate nella nostra nazione in questi due mesi e che, è bene non dimenticarlo, hanno permesso di salvare tante vite umane, hanno inevitabilmente condizionato anche questo campo della nostra realtà sociale. È per questo che oggi il nostro augurio di un buon Primo maggio va a chi un lavoro ce l’ha ma, soprattutto, va a chi un lavoro lo ha perso o lo aveva e purtroppo si ritrova nella condizione di non poterlo esercitare secondo le normali consuetudini.
Diritti e dignità vanno di pari passo e sono inscindibili come valori da garantire ad ogni cittadino, per permettere alla nostra società di stringersi e compattarsi dinanzi alle avversità che questa volta è la storia a porci davanti.
La solidarietà sociale che si è evidenziata in questo periodo in tanti atteggiamenti della nostra collettività, ha ora la giusta necessità di trovare una prosecuzione naturale nelle misure che le istituzioni, ognuna per quanto di propria competenza, sapranno costruire e ritagliare nel modo più preciso possibile a favore di chi aspetta un rilancio del sistema produttivo e lavorativo, tutto ciò partendo proprio dall’analisi delle situazioni di sofferenza e dalle domande senz’altro comprensibili di chi vuole avere l’opportunità di rimettersi in gioco.
La crisi che si è generata ha prodotto un processo di riflessione sulle modalità di lavoro da attuare per il presente come per il più immediato futuro, ma questa volta le innovazioni non possono restare circoscritte in una bolla, devono estendersi in favore di tutti e devono fungere da strumento concreto per garantire una ripartenza del mondo dell’occupazione che non perda di vista l’eguaglianza sociale.
I fenomeni di sfruttamento che una crisi prima sanitaria e poi economica rischiano di innescare, devono essere debellati dalla coscienza istituzionale che una repubblica come la nostra ha dimostrato di possedere ben oltre ciò che qualche detrattore immaginava fosse possibile. Dovremo permettere a tutti i cittadini, attraverso una progressiva ripartenza delle opportunità lavorative, di essere i principali protagonisti di quella ripresa economica e sociale della quale il nostro sistema paese non può fare a meno, ma dovremo farlo mettendo ogni lavoratore al sicuro anche dal punto di vista sanitario, ovvero garantendogli di poter lavorare in condizioni di sicurezza adeguate e doverose.
La Festa del Lavoro rappresenta, quest’anno più che mai, non solo un momento adatto ed opportuno per rinnovare un valore costituzionale, ma si contraddistingue come quell’orizzonte progettuale verso cui non dobbiamo limitarci a volgere un semplice sguardo ma bensì intraprendere, un passo alla volta, un cammino comune.”