TURCNILL (torcinello, il prelibato involtino di omenti ovini, ripieni di animelle), è il titolo del brano e della clip collegata dell’ultimo lavoro musicale della band ‘Capitan Pellauz & Pellbusters’, presentato ufficialmemnte qualche giorno fa, in diretta Facebook.
Un gruppo vocale e strumentale che, già da qualche anno, propone un Rock “progressive vernacolare” di estrema gradevolezza, anteponendo alle ambientazioni e alle ritmiche squisitamente “funky-rock”, testi in dialetto (quello rozzo e tradizionale della Termoli marinara).
Come detto, un esperimento che dura già da qualche anno e che, al di là dell’aspetto squisitamente musicale, riporta alla luce l’importante fattore culturale di un gergo datato almeno un secolo addietro: quello attinto dai nonni e dai bisnonni.
Artefice, fondatore e capofila del progetto che definiremmo di “Rock Idiomatico”, è Luca Grassia, leader, “front man” e autore della band; con Paolo Plescia (voce e tastiere), Daniele Leone (chitarra), Giovanni Micucci (chitarra basso) e Alessio Rosa (batteria e percussioni).
Il gruppo vanta ulteriori videoclips, come: “I MAZZANCOLLE” o “TU VUO’ FA’ U TERMELESE”, reperibili in rete, nei canali social e in quelli dedicati, oltre a varie partecipazioni a festival e contest musicali.
Particolarmente apprezzabile e meritorio il lavoro di intrattenimento svolto in rete, durante il primo “lockdown”, allorquando prestavano il loro sound e il loro humor, all’interno di un contenitore Facebook, predisposto dall’associazione cittadina “Termoli Wild”, di Ezio Varrassi.
Un esperimento culturale di recupero della filologia locale, che non dovrebbe mancare di interesse da parte delle Istituzioni, all’interno delle iniziative culturali di più ampio respiro, per la tutela e la salvaguardia della tradizioni popolari molisane.