Tumori cerebrali, al Neuromed le novità sulla diagnosi e il trattamento

La Neuromed a Pozzilli

Non è mai semplice affrontare un tumore cerebrale. Da un lato i tumori cerebrali possono produrre serie conseguenze sull’integrità fisica del paziente, limitandone progressivamente l’autonomia. Dall’altro, esistono evidenti difficoltà medico-scientifiche. L’approccio terapeutico e chirurgico di questa patologia è infatti molto complesso, soprattutto in riferimento alla presenza di una molteplicità di tipologie di tumore, ciascuna delle quali ha particolari caratteristiche di crescita, modalità di trattamento e prognosi diverse.

Per affrontare queste complessità, domani, venerdì 2 dicembre 2016, torna l’aggiornamento sulla diagnosi e il trattamento dei Tumori Cerebrali. Il simposio, ECM per le professioni sanitarie, si terrà dalle 9.00, nella sala Convegni del Parco Tecnologico dell’Istituto Neuromed, in via dell’Elettronica.

L’evento è organizzato dall’Unità Operativa Complessa di Neurochirurgia del Neuromed, una struttura che affronta quotidianamente questi aspetti nei numerosi casi di tumore cerebrale trattati dai suoi specialisti. Un livello di eccellenza che trova conferma nel posizionamento del Neuromed nell’attività neurochirurgica nazionale.

“La caratterizzazione di queste neoplasie è stata recentemente rivoluzionata dall’impiego della biologia molecolare”, dice il professor Vincenzo Esposito, responsabile dell’Unità di Neurochirurgia II del Neuromed. “Una migliore e – prosegue – più approfondita conoscenza dei meccanismi con cui il tumore cerebrale origina e si accresce sta consentendo di progettare nuove armi per combatterlo”. È fondamentale per questo riconoscere il prima possibile la presenza di un tumore cerebrale. Purtroppo molti dei sintomi iniziali non sono strettamente specifici, e identificare precocemente una neoplasia può non essere semplice. Le novità in ambito tecnologico e scientifico donano un concreto aiuto ai neurochirurghi, il tutto nell’ottica di un approccio sempre più multidisciplinare e in team.

“La diagnosi neuroradiologica – continua Esposito – è andata incontro a sorprendenti miglioramenti, inoltre vi sono continui progressi nel trattamento chirurgico e nelle terapie complementari, come la radioterapia e la chemioterapia. Contemporaneamente, la neuropsicologia, studiando il funzionamento delle attività cerebrali più complesse, crea i presupposti per preservarle dalle alterazioni che possono essere indotte sia dalla neoplasia che dai vari trattamenti. È pertanto indispensabile diffondere questa mole di conoscenze, al fine di rendere questa malattia sempre più comprensibile ed affrontabile con successo”.

 

 

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