“I temi trattati nell’ordine del giorno, ovvero il PUMS (Piano urbano mobilità sostenibile), ma in particolare la pianificazione e gestione della mobilità sostenibile, mi portano a fare preliminarmente delle riflessioni su tematiche di carattere generale però fondamentali per arrivare ad un nuovo modello di sviluppo urbano che tenga conto della interdipendenza fra le politiche della mobilità e dei trasporti e la pianificazione territoriale.
La suddetta interdipendenza rende importante, nelle scelte programmatiche delle amministrazioni comunali, l’analisi delle relazioni tra pianificazione urbanistica, infrastrutture e rigenerazione territoriale, ponendo particolare attenzione a innovativi modelli di mobilità che armonizzino il raccordo tra le aree più periferiche della città ed il nucleo urbano.
E’ necessario, quindi, fare scelte di rigenerazione urbana che concilino interventi di riconfigurazione morfologica e funzionale e aspetti ambientali della nostra città con progetti socio-economici che prefigurino un nuovo assetto della struttura urbana inclusiva e sostenibile.
La mobilità e il trasporto sostenibile infatti, possono costituire la struttura generatrice di un nuovo assetto della città, che si pone come obiettivo quello di sviluppare nuovi e alternativi modelli di sviluppo, rendere accessibili dotazioni e attrezzature esistenti e di guidarne la configurazione di nuove, nell’ottica di una attenta qualità urbana e qualità della vita.
Bisogna fare, quindi, scelte nella consapevolezza del ruolo sociale connaturato alla disciplina urbanistica, al fine di fornire risposte specifiche alle questioni urbane emergenti, quali la polarizzazione dei servizi e il consumo di suolo, a partire dalla nozione di diritto alla mobilità, riconoscendo in esso il diritto all’accessibilità ed all’inclusione.
Il tema della mobilità sostenibile va, quindi, affrontato con la consapevolezza che l’evoluzione dei modelli di mobilità degli ultimi anni, legati anche ad una crescita della sensibilità sui temi della tutela dell’ambiente e della salute, è tala da rendere sempre più necessaria una analisi delle esigenze delle Città che porti a valutazioni integrate sui temi della Mobilità, del Trasporto pubblico locale, della razionalizzazione dei flussi veicolari, della Sosta e della pianificazione urbanistica .
Solo attraverso l’integrazione dei suddetti temi e una rivisitazione del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) si potranno dare risposte strategiche per soddisfare i bisogni di mobilità dei cittadini anche al fine di migliorarne la qualità della vita.
Veniamo nello specifico della nostra Città, partendo dall’analisi di alcune criticità per arrivare a delle proposte che ritengo utili in relazione alla necessità di introdurre un nuovo modello di sviluppo della mobilità del Capoluogo di regione.
Non si può parlare di mobilità sostenibile in Città senza analizzare alcuni dati che emergono dal PUMS, da cui partire per una analisi obiettiva dello stato dell’arte e di cosa fare per migliorare e rendere più sostenibile la mobilità urbana.
Preliminarmente va detto che il Comune si è dotato nel corso dell’anno 2022 di un importante e dettagliato strumento (PUMS) che, a valle di complesse analisi ed elaborazioni di molteplici dati, ha consentito alla città di avere a disposizione, unitamente ai comuni di Ferrazzano e Ripalimosani, uno strumento fondamentale per poter parlare di mobilità in maniera corrette costruttiva e pianificare nel tempo gli interventi da mettere in campo.
Dall’analisi del piano, oltre alla individuazione di importanti infrastrutture per la sosta da realizzare in città, emerge un dato molto preoccupante sul tipo di mobilità che interessa il tessuto urbano. Oltre 15.000 auto che attraversano il centro urbano nell’ora di punta, l’utilizzo marginale dei mezzi pubblici, i tempi di percorrenza in città nelle ore di punta notevolmente dilatati, la mobilità interna alla città con l’utilizzo delle auto private che raggiunge percentuali dell’ordine del 80% del totale degli spostamenti cittadini.
A tutto ciò va aggiunta la carente disponibilità di aree di sosta in zone perimetrali al centro urbano idonee ad accogliere i flussi veicolari interni e provenienti da fuori città e una mancanza di armonizzazione tra il servizio di trasporto pubblico locale, le infrastrutture pubbliche destinate alla mobilità e altri sistemi di mobilità non su gomma.
Il PUMS, oltre ad importanti interventi di razionalizzazione e messa in sicurezza della circolazione stradale, tra cui la realizzazione di rotatorie come quelle alla confluenza di via XXIV Maggio e via IV Novembre e l’implementazione con nuove canalizzazioni, di quella di Piazzale Palatucci, individua quattro aree da destinare a parcheggi e sono quella dell’ex Romagnoli, dove è previsto un parcheggio interrato di oltre 600 posti auto per un costo di circa 9 milioni di euro, quello di Via Cavour accanto alla stazione con previsione di oltre 200 posti in aggiunta a quelli esistenti, quello di S. Antonio Abate alle spalle della Collina Monforte con circa 150 posti auto e un decisivo parcheggio a Piazza della Repubblica dove si prevede la realizzazione demolendo la scuola D’Ovidio di un silos a 4 piani per Complessivi 520 posti auto e un costo di circa 10 milioni euro, prossimo alle principali polarità della Città.
La realizzazione delle suddette opere (circa 1400 nuovi posti auto che evidenziano la carenza di aree di sosta in città) rappresenterebbe una svolta decisiva per la mobilità urbana e per uno sviluppo moderno del Capoluogo di regione.
Interventi condivisibili e frutto di un’attenta analisi delle dinamiche di mobilità e dei flussi veicolari che interessano quotidianamente la città.
Purtroppo però quanto previsto nel PUMS deve essere ancora in larga parte reso operativo e alcune scelte davvero innovative non si è avuto il coraggio di portarle avanti fino in fondo, peccato soprattutto negli scorsi anni in cui i finanziamenti del PNRR e del CIS avrebbero potuto rendere possibile la loro realizzazione (il costo del parcheggio multipiano previsto a Piazza della Repubblica compatibile con la somma di 11 milioni di euro stornata dai fondi CIS Molise destinati al sistema di mobilità e parcheggi a prevalente uso del Centro Storico e unificato con i fondi PNRR per realizzare la nuova scuola Dovidio con un costo di oltre 21 milioni di euro). In linea con le previsioni del PUMS, si sarebbe potuto realizzare il parcheggio multipiano in Piazza della Repubblica e utilizzare i circa 10 milioni di euro disponibili per le scuole all’adeguamento della Enrico D’Ovidio di via Roma, questa scelta, si, sarebbe stata coraggiosa e risolutiva per la mobilità urbano della zona. Oggi si prevede invece un parcheggio di poco più di 250 auto nei piani interrati di una scuola con inevitabili interferenze sia in termini di fruizione dei parcheggi che di sicurezza. Non è logico non cogliere le importanti occasioni legate ad interventi di demolizioni di immobili pubblici per prevedere contestualmente il reperimento di nuovi spazi a standard urbanistici ed in particolare alla sosta, cosa che sarebbe stata possibili ad esempio anche col decentramento di poche centinaia di metri della scuola Montini, creando nell’area dell’attuale scuola un ampio parco verde urbano, aree di sosta e ampi spazi aggregativi polifunzionali che avrebbero in uno solo colpo riequilibrato le dotazioni a standard e a parcheggi del quartiere CEP.
Spero che gli stessi errori non si facciano anche con la ex scuola di via d’Amato, dove si immagina di togliere una scuola che garantisce standard urbanistici e introdurre uffici pubblici che portano carichi urbanistici aggiuntivi, introducendo in una zona già satura e priva di aree di sosta ulteriori flussi veicolari. In merito alla razionalizzazione dei flussi veicolare in città, necessaria per ridurre l’inquinamento atmosferico e sonoro e rendere realmente fruibili le aree commerciali del centro urbano, oltre ad incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, si dovrà quindi prevedere la realizzazione di aree di parcheggi di media estensione, per creare dei poli intermedi di sosta lungo le direttrici principali e nell’immediato in attesa della definitiva utilizzazione dell’area dell’ex Romagnoli oltre al potenziamento del parcheggio di Via Cavour, ritengo sia necessario prevedere la realizzazione di un parcheggio interrato nell’area di confluenza di via Garibaldi e via Tiberio (Piazzale Palatucci) nelle immediate vicinanze dell’ex mattatoio oggetto di interventi di riqualificazione, area questa che per la presenza di tanti uffici pubblici e attività commerciali, si configura come una delle zone con la peggiora dotazione di spazi destinati alla mobilità pedonale, veicolare ed alla sosta. L’importanza del suddetto parcheggio va anche rapportata alla strategica posizione nella prospettiva di un vero rilancio turistico e culturale della collina Monforte che potrebbe avere in quell’area un punto di naturale interscambio tra mobilità privata e pubblica con la previsione di una funzione di terminal delle navette di collegamento con il castello Monforte oggetto anch’esso di importanti interventi di riqualificazione architettonica e valorizzazione.
Sempre per ciò che attiene le nuove aree di sosta, in merito all’ex Romagnoli ritengo sia necessario ridefinire i termini del rapporto concessorio di uso di quell’area con la regione per immaginarne un utilizzo immediato a sosta nell’attesa della realizzazione del parco urbano e dei parcheggi interrati; la disponibilità immediata dell’area per realizzare parcheggi a raso consentirà di decongestionare il centro soprattutto nell’ottica dell’inevitabile interferenza che porteranno nel centro città i cantieri della scuola D’Ovidio e del Mercato coperto. Non pensare a come importanti interventi incidano sull’equilibrio spesso instabile tra la mobilità e la sosta è un grave errore e quindi rendere possibile nell’immediato l’utilizzazione dell’area dell’ex Romagnoli spero diventi una priorità dell’amministrazione comunale.
In conclusione, vorrei soffermarmi sul tema della mancanza di armonizzazione tra il servizio di trasporto pubblico locale e le infrastrutture pubbliche destinate alla mobilità e mi riferisco principalmente all’importante ruolo che deve avere il terminal bus
Innanzitutto va evidenziato come il riassetto del trasporto pubblico locale necessario non solo per quello urbano del comune di Campobasso rappresenta una importante sfida da affrontare a livello regionale. Dotare la regione Molise di un trasporto pubblico più moderno ed in linea con le mutate esigenze dei vari territori regionali rappresenterebbe un importante fattore di sviluppo territoriale anche per il capoluogo di Regione. Un nuovo modello del trasporto pubblico che integri quello regionale extraurbano e quello urbano consentirebbe al Comune Capoluogo di operare in maniera sinergica con i comuni limitrofi (Ferrazzano, Oratino, Ripalimosani, ecc.) offrendo corse più frequenti ed evitando inutili duplicazioni di linee.
Per ciò che attiene alla città capoluogo, unitamente al completamento degli importanti lavori di rifunzionalizzazione del fabbricato principale del terminal, in corso di esecuzione, si dovrà dare priorità alla esecuzione di interventi volti alla rivisitazione degli accessi e uscite all’area del terminal, con la creazione, utilizzando i due livelli delle aree di sosta, di un polo di interscambio tra il flusso dei bus delle linee extraurbane e quelle delle linee urbane.
Sarà necessario rivedere nel suo insieme l’utilizzazione dell’intera area del Terminal con la realizzazione del capolinea Terminal Bus urbano nella parte alta dove oggi è presente un parcheggio e la razionalizzazione della sosta dei bus extraurbani nell’area di valle già oggi utilizzate per i bus. I suddetti interventi consentiranno di creare un corretto equilibrio dei flussi veicolari nel terminal che finalmente diventerà un sicuro e ordinato capolinea delle linee extraurbane garantendo all’utenza idonei servizi e funge anche da capolinea dei bus di citta. Ci sarà così nell’area quell’ottimale interscambio tra chi viene da fuori città, chi si muove nell’ambito del comune e chi utilizzerà il terminal come naturale interscambio per entrare e uscire dalla città in tutte le direzioni urbane, extraurbane ed extraregionali creando un polo funzionale per la mobilità cittadina dotandolo anche di un ampio parcheggio pubblico sull’area comunale alle spalle dell’attuale ufficio postale di via San Giovanni.
I due livelli esterni del terminal fungeranno da naturali spazi di accoglienza e filtro dell’intera mobilità extraurbana e urbana della città, ottimizzando i tempi di transiti nel terminal e riducendo i tempi di attesa; si potranno in tal modo potenziare le corse dei bus urbani con una razionalizzazione dei flussi che comporterà sicuri benefici sulla qualità dei servizi e una connessione ottimale con la ferrovia grazie al veloce collegamento con la stazione.
Ritengo sia fondamentale che l’amministrazione comunale investa in un articolato programma di azioni volte all’aggiornamento del PUMS ed alla realizzazione di coraggiosi interventi di riqualificazione urbanistica e sulla mobilità urbana volti davvero ad introdurre un nuovo modello di sviluppo e gestione della città ponendo la giusta attenzione ai temi della mobilità sicura e sostenibile valorizzando il trasporto pubblico locale per interconnettere realmente il centro urbano e le contrade nel rispetto dei temi della tutela ambientale”.