Le informazioni sui siti internet della Regione Molise e di tutte le sue società partecipate devono essere più chiare e trasparenti, e i cittadini devono potervi accedere facilmente, senza alcun tipo di limitazione. In sostanza, è quanto sostiene l’Autorità nazionale anticorruzione che, in seguito ad una mia segnalazione avanzata nella scorsa legislatura, ha da poco disposto la conclusione del procedimento numero 1032/2023 in merito alla necessità di adeguare il sito web del Consorzio industriale di Campobasso-Bojano alla normativa vigente in materia di trasparenza degli atti pubblici.
Quello della trasparenza, infatti, non è un tema secondario rispetto ai problemi atavici che affliggono la nostra regione, in primis quelli dovuti alla mancata approvazione del bilancio previsionale 2023. Perciò, da sempre siamo impegnati in prima linea per affermare che la possibilità di accedere ai dati delle pubbliche amministrazioni contribuisce a rendere più chiara l’azione amministrativa, quindi a rendere l’operato della Pa più accertabile dall’esterno. Ma nonostante le norme siano puntuali al riguardo, diverse volte ci siamo scontrati con l’impossibilità di verificare gli atti posti in essere dagli enti regionali sui rispettivi siti internet.
Per questo motivo, durante la scorsa legislatura, abbiamo segnalato all’Anac le carenze del portale del Consorzio industriale di Campobasso-Bojano. L’Autorità nazionale anticorruzione ha aperto un procedimento al riguardo, e con adunanza del 13 settembre scorso ha richiamato l’ente ad adeguarsi alla normativa di riferimento e a rendere la sezione relativa alla trasparenza del proprio sito conforme agli scopi imposti dal legislatore nazionale.
In altri termini, Anac ci dà ragione: solo dove c’è una effettiva trasparenza si può valutare il raggiungimento degli obiettivi, il buon andamento e l’imparzialità della pubblica amministrazione, responsabilizzando gli amministratori e i dipendenti pubblici ad ottemperare alle regole sulla trasparenza.
È fondamentale, quindi, che cittadini e imprese siano sempre più consapevoli dei meccanismi di funzionamento della macchina pubblica: solo così possiamo far luce su quelle zone d’ombra che determinano, spesso, spreco di denaro e fenomeni di illegittimità.