Il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, riunitosi in Colombia a Bogotà, ha approvato all’unanimità l’iscrizione della pratica della Transumanza nella Lista dei Patrimoni Culturali dell’Umanità dell’Unesco.
“Il riconoscimento affidato all’antica pratica pastorale è una notizia storica – queste le dichiarazioni del direttore regionale della Cia, Agricoltori italiani del Molise, Donato Campolieti – Per la nostra regione – continua il direttore – il riconoscimento assume un valore particolare. La transumanza, rappresenta le nostre radici, è l’identità del nostro territorio”.
Il Molise è naturalmente vocato alla transumanza. Una tradizione che è rimasta immutata nel corso degli anni e che i pastori continuano a praticarla, portando i capi di bestiame non solo in lunghi percorsi, sulle antiche vie di comunicazione, i Regi Tratturi, ma anche lungo percorsi più brevi, che vedono la pastorizia migrare, d’estate verso le nostre verdi montagne e d’inverno, al suono del richiamo biologico, all’affacciarsi della prima neve, scendere a valle e riposare nelle stalle. E così di anno in anno, la pastorizia strasmigrante detta il destino della transumanza.
“L’importante riconoscimento – conclude Campolieti – sarà sicuramente occasione di valorizzazione e di riscoperta del territorio molisano, contribuirà alla preservazione del territorio. Sarà, un’opportunità per le nostre produzioni agricole, che troveranno conferma lungo i percorsi della transumanza, attraverso un marketing territoriale che si svilupperà nei tracciati storici. Ora spetta a noi fare tutto il possibile per tutelare al meglio questo patrimonio”.