Nell’ambito del Next Generation UE e del Green New Deal Europeo, nell’immediato futuro il settore energetico avrà sempre di più peso nella transizione ecologica, come dimostra anche la scelta del nuovo Governo Draghi nell’istituire il nuovo Ministero della Transizione Ecologica.
Per questo, il Servizio Programmazione Politiche Energetiche della Regione Molise riveste un ruolo cruciale, in particolare per le attività pubbliche e private che devono garantire il passaggio da fossile a rinnovabile. La parte politica e quella gestionale dovrebbe migliorare l’approvvigionamento e la distribuzione energetica regionale in termini di qualità e quantità, salvaguardando al contempo l’ambiente ed il territorio molisano con servizi su autorizzazioni su diversi settori collegati (atmosfera, rifiuti, bonifica siti inquinati, acque, energia, difesa del suolo, caccia e pesca, geologia, ambiente).
Nonostante l’importanza della funzione, però, il Servizio, nel corso degli ultimi anni, ha visto un forte avvicendamento di dirigenti, per via di pensionamenti e di altre scelte dirigenziali ed amministrative, che potrebbero oggi metterne a rischio l’efficienza, proprio in un momento storico nel quale è richiesta massima capacità di programmazione e azione.
Seppure si ha notizia di alcune soluzioni per coprire i vuoti di organico, l’attenzione politica per questo asset strategico deve essere massima, motivo per cui il Gruppo Consiliare del Partito Democratico ha presentato in Consiglio regionale una specifica interrogazione urgente (prima firmataria il Capogruppo Micaela Fanelli), attraverso la quale si chiede al Presidente Toma di conoscere quali sono le intenzioni della Regione in ordine al potenziamento del servizio, alla copertura dei posti vacanti. Quali gli indirizzi e quali le figure professionali che stanno lavorando sui temi inerenti la programmazione energetica?
Problemi che, se non risolti in tempi brevi, mentre l’Italia corre verso un nuovo concetto di sviluppo e utilizzo delle fonti energetiche, potrebbero negativamente impattare nell’orientare le scelte della nostra Regione verso un utilizzo produttivo delle risorse ambientali e uno sfruttamento consapevole delle fonti energetiche, tutelando le peculiarità regionali, riducendo gli impatti ambientali e incrementando i vantaggi per il territorio, così come disposto dal Piano Energetico Ambientale Regionale (ormai risalente al 1° agosto 2017). Ma anche in chiave europea, dove l’Unione investe nel Green Deal, con la Commissione Europea che ha già definito gli orientamenti strategici per la redazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR) privilegiano la realizzazione di “progetti faro” in grado di dare gambe alla transizione verde e digitale.
La bozza di PNNR italiano infatti prevede riforme che dovranno essere in grado di gettare le basi per una ripresa verde, digitale e sostenibile che garantiscano l’inclusione sociale ed abbiano al centro un’azione climatica ambiziosa, alla quale si chiede di destinare almeno il 37% delle risorse complessive. E a questo si aggiunge la previsione di misure adeguate per raggiungere gli obiettivi europei riguardanti le rinnovabili, l’efficienza energetica, il controllo dell’inquinamento, la mobilità sostenibile, la protezione della biodiversità, il sostegno alla transizione verso sistemi alimentari sostenibili, l’economia circolare, senza lasciare indietro nessun cittadino.
Considerato quindi la rilevanza che, in questo momento storico, riveste il settore ambiente e in particolare quello energetico, cui è deputato il Servizio Programmazione Politiche Energetiche, il Gruppo Consiliare del Partito Democratico, attraverso l’interrogazione protocollata in Consiglio Regionale, ha inteso riportare la massima attenzione politica sulla necessità di dotare il Molise di una politica adeguata e l’ufficio di tutte le figure professionali necessarie a svolgere questo delicato e fondamentale lavoro di programmazione, dal quale, nei prossimi anni, si potranno ottenere benefici diffusi su tutto il territorio in termini di efficientamento e risparmio energetico. Non poche persone e ad interim, ma la migliore squadra di tecnici che traghettino la Regione Molise nel disegno di futuro che Bruxelles e Roma stanno individuando.
L’occasione speriamo serva affinché si informi il Consiglio sull’indirizzo politico che l’esecutivo vuole dare a questo settore strategico. Nel momento in cui a Roma si decide di puntare e lavorare sul Green New Deal attraverso il nuovo Ministero della Transizione Ecologica, è mai possibile che a Campobasso non si sia mai discusso di linee di indirizzo politico in materia di sostenibilità ed energia e il settore sia considerato la Cenerentola della Regione?