“Il sostegno all’editoria locale è condizione imprescindibile per avere un’informazione libera e plurale”. Così il candidato presidente del centrodestra, Donato Toma, si esprime sulla legge regionale sull’editoria, “uno strumento – dice – che va migliorato attraverso la concertazione con i diretti interessati”
“Crediamo – sostiene Toma – che l’informazione molisana abbia svolto e debba continuare a svolgere un ruolo determinante nella crescita culturale e sociale dei nostri concittadini. Negli ultimi trent’anni l’informazione sul territorio, nelle sue diverse articolazioni di carta stampata, agenzie di stampa, giornali online, televisioni, radio, è cresciuta in quantità e qualità. Di tale crescita va dato atto agli editori, i quali da veri pionieri hanno investito risorse in un settore a rischio, ai tanti giovani che con abnegazione e professionalità hanno scelto di intraprendere un percorso lavorativo tanto affascinante quanto difficoltoso, all’Ordine dei giornalisti del Molise, affrancatosi dopo anni dall’Ordine del Lazio, e all’Assostampa Molise, che hanno supportato con la loro azione la stampa molisana. È, pertanto, da respingere il tentativo che viene da qualche parte politica, che si candida a governare la Regione, di cancellare con un colpo di spugna quanto si è riusciti a costruire in anni di lavoro e sacrificio. Abolire il sostegno all’editoria locale, soprattutto in un momento di grave crisi economica dove l’apporto del privato è molto marginale, significherebbe decretare la chiusura della maggior parte delle testate. Se ciò avvenisse, non solo si avrebbero riflessi negativi sul piano occupazionale, ma si priverebbero i cittadini di un loro diritto fondamentale, quello appunto all’informazione. La posta in gioco è la democrazia”.
“La legge regionale concernente la “Disciplina del sostegno all’editoria locale”, messa in campo dalla Giunta Frattura, è sicuramente uno strumento legislativo da perfezionare. Noi – conclude Toma – intendiamo farlo attraverso un tavolo di concertazione con tutti i soggetti interessati, editori, ordini professionali, rappresentanze sindacali”.