Il gioco online è un settore, abbiamo avuto modo di vederlo più volte, sano e in crescita. Un settore che crea posti di lavoro sia diretti che indiretti, garantisce un gettito fiscale importante ed è in continua evoluzione. Sono diversi i fattori che hanno contribuito al successo di questo mondo: il miglioramento delle connessioni, il maggior payout delle slot machine online – il ritorno economico in caso di vincita – che ha superato il 90%, l’usabilità da mobile e tablet e la user experience sempre più positiva e immersiva.
Come spesso accade, dove c’è successo ci sono anche criticità che vanno evidenziate e affrontate. Nel mondo del gambling sono fondamentalmente due i lati oscuri: il gioco illegale e il gioco patologico.
Il Decreto Dignità e il totale oscuramento della pubblicità del gioco online non hanno portato – al momento – ai risultati attesi e sperati. Recenti studi dimostrano che meno di due persone su 10 scelgono la piattaforma in cui giocare online dopo averla vista in pubblicità alla tv. Inoltre, l’oscuramento totale ha di fatto colpito i siti online facenti capo al circuito AAMS, ossia i siti certificati e autorizzati dallo Stato perché in possesso di tutti i requisiti necessari a tutelare l’utente.
Il gioco illegale attira per diversi motivi: dai controlli praticamente assenti alle quote più alte. Quote che si traducono in vincite potenzialmente superiori. Terreno fertile dell’illegalità è il gioco online. Benché lo Stato abbia provato a dare un segnale forte, chiudendo oltre 7 mila siti, il fenomeno non sembra arrestarsi.
Secondo la Guardia di Finanza, sono circa 20 i miliardi che ogni anno finiscono nel gioco illegale. Denaro che da un lato finanzia attività illecite e dall’altro sottrarre risorse ed energie ad un intero settore e provoca danni economici erariali importanti per lo Stato.
Il gioco patologico, se si analizzano i dati, è in crescita e anche in questo contesto non si denota alcun beneficio dalle misure previste dal Decreto Dignità. Al contrario, spingere gli utenti più sensibili verso l’illegale metterebbe ancora più a rischio questi player.
Virtuoso è l’esempio del Molise per contrastare il gioco patologico. La Regione ha messo in piedi una serie di azioni mirate a contrastare il fenomeno senza danneggiare gli operatori del settore. Nello specifico è previsto un programma di recupero e prevenzione con attività di sensibilizzazione ed educazione.
È stato istituito un Comitato consultivo per analizzare e monitorare la situazione. La Regione ha poi introdotto il “distanziometro”, una normativa che prevede una distanza di 500 metri per l’apertura di sale da gioco dai “luoghi sensibili” come scuole e centri di aggregazione.
E poi la possibilità di definire le ore di gioco, il materiale informativo finalizzato alla prevenzione presente nei centri, formazione per il personale delle sale giochi e scommesse, vigilanza e sanzioni. Azioni concrete che mostrano sin da subito gli effetti positivi sia sul settore che su quegli utenti sensibili che vanno educati ad un approccio sano e prettamente ludico.
Il trend del settore resta positivo, tuttavia è indispensabile trovare una via d’intesa che tuteli aziende del gioco e player.