“La progressiva riduzione del numero di posti per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia è inaccettabile e – prosegue Di Lucia – va a ledere ulteriormente il diritto allo studio, già colpito da un test assolutamente iniquo. I test non valutano realmente la preparazione, ma vogliono selezionare e ridurre in numero i futuri studenti universitari. La selezione all’ingresso è ingiusta e va abolita, servono finanziamenti per garantire il diritto costituzionalmente sancito di accedere ai gradi più alti degli studi”.
“Non possiamo trascurare – dice ancora – le mancanze di medici e specialisti che già oggi si palesano nel nostro Sistema Sanitario, e che in futuro si aggraveranno notevolmente se non ci sarà un ripensamento delle modalità di accesso al corso di Laurea di Medicina e Chirurgia e del concorso di specialità attraverso l’aumento del numero delle borse e attraverso una programmazione di lungo periodo sui bisogni di salute del nostro Paese. Ecco perchè – conclude Di Lucia – continueremo a contestare questo metodo fin quando non si aprirà un dibattito serio sul tema del libero accesso ai più alti gradi della formazione universitaria”.