“Siamo pronti a tutto, anche ad occupare i binari.” E’ durissimo l’assessore regionale ai Trasporti Pierpaolo Nagni, a margine di un incontro che ha visto la partecipazione della Regione Molise, dei vertici tecnici di RFI e di rappresentanti del Ministero per le Infrastrutture riguardo il raddoppio ferroviario Termoli – Lesina.
“Dobbiamo constatare, anche in questa circostanza, come la visione dello sviluppo territoriale, economico e commerciale consideri il Molise alla stregua di un tappetino su cui passeggiare comodamente, senza tenere minimo conto del suo territorio, del suo paesaggio e della sua dignità di Regione. Così com’è impostato, infatti, quel progetto non è accettabile per il Molise e per i Molisani.”
Come si ricorderà, immediatamente, la Regione Molise aveva sollevato forti critiche al disegno originario sul raddoppio della Termoli – Lesina ed aveva chiesto ad RFI, ottenendolo, l’inserimento di una prescrizione nella delibera Cipe che approvava il progetto, affinché si riesaminasse l’infrastruttura che prevede la creazione di un secondo binario a ridosso della costa molisana, lungo il quale passerebbe una linea ad alta velocità, con gli impianti invasivi ed imponenti che essa comporta, deturpando in maniera sensibile un territorio a vocazione turistica.
“Esigemmo di considerare nel progetto preliminare una modifica che prevedeva all’altezza di Campomarino l’eliminazione del viadotto ed il trasferimento dei binari dalla costa all’interno, utilizzando una galleria naturale di quasi due chilometri e una galleria artificiale di 900 metri, valutando eventuali impatti economici sul progetto derivanti dalla nostra ipotesi.
Oggi RFI ci ripropone, dopo un’ennesima valutazione, la stessa “zuppa” progettuale poiché la nostra variante, a dir loro, prevedrebbe un ipotetico aumento dei costi di circa 150 milioni di euro rispetto al progetto iniziale, portando l’impegno finale a 700 milioni contro i 549 previsti, nonché il riavvio ex-novo della procedura, con un presunto prolungamento dei tempi di realizzazione di circa tre anni rispetto al crono-programma calcolato.
Ci sembra eccessivo l’incremento economico immaginato, considerato che la modifica proposta è di soli 3 kilometri rispetto ai 40 dell’intera opera. Per ciò che riguarda la dilazione della tempistica, invece, registriamo un’eccessiva enfasi e che continua a non tener conto di quanto questo intervento sia rilevante per il nostro territorio. Con tutto il rispetto dovuto alle capacità tecniche di RFI, poi, questa rimane l’unica perizia in nostro possesso ed un po’ di parte, considerato il ruolo che tale Azienda ricopre”.
A fare eco alle dichiarazioni di Nagni i Sindaci di Termoli e Campomarino. Angelo Sbrocca ha affermato che “Restiamo fiduciosi affinché Ferrovie dello Stato mantenga gli impegni e gli obblighi riportati nella convenzione stipulata proprio tra Ferrovie dello Stato, il Ministero dei Trasporti e il Comune di Termoli. Siamo certi che per quanto concerne il raddoppio della tratta Termoli – Lesina, Ferrovie dello Stato manterrà gli impegni presi senza cambiare la volontà già espressa in più occasioni”. Meno diplomatico Gianfranco Camilleri il quale ha aggiunto “Questa impostazione del progetto di raddoppio ferroviario, così come concepita, non ci soddisfa per niente, anzi è oltremodo deludente. Non possiamo permettere che un simile progetto infrastrutturale chieda al Molise un sacrificio di questo tipo, senza dare in cambio opportunità alcuna. Qualora un simile ecomostro venisse realizzato lungo la costa si darebbe il colpo di grazia al comparto turistico, già in forte crisi, poiché l’appetibilità del nostro litorale verrebbe considerevolmente messa in discussione. Le nostre comunità, legittimamente, non sono disposte a un simile sacrificio.”
Chiosa Nagni “Questa volta siamo davvero disposti a tutto, persino ad ostacolare la realizzazione dell’opera che oggi porta benefici solo alla Regione Puglia, passando sulla nostra testa. Auspichiamo che il Presidente della Puglia Emiliano rivaluti bene tutta la questione, non lasciandosi trascinare da qualche entusiasmo, senza tener giusto conto delle nostre istanze.
Proprio in lui speriamo di trovare sensibilità e ragionevolezza in questa fase delicata, anche se la presenza nel suo esecutivo dell’Assessore Giannini, da sempre a favore dell’opera e avverso alla nostra proposta, non ci conforta più di tanto.
Una cosa è certa conclude Nagni, ovunque, in qualunque sede ed qualunque livello istituzionale tutti i nostri pareri su qualunque attività legata al raddoppio ferroviario saranno sempre negativi qualora non saranno apposte modifiche concrete al progetto e sostenibili dal Molise e dai cittadini molisani.”