Riceviamo e pubblichiamo la lettera a Giovanni Falcone, scritta dal presidente dell’Associazione Talenti e Artisti Molisani, Michele Falcione, in occasione delle ricorrenza della Strage di Capaci.
“Caro Giovanni,
la nostra amata Italia, contrariamente a quanto spesso si possa pensare, non si e’ fermata a quel tragico 23 Maggio 1992, quando la mafia ha commesso quell’orribile azione criminale, non solo contro la tua persona, quella della tua amata moglie Francesca e degli agenti della scorta, ma contro lo Stato e la nostra Repubblica, che rimane sempre un punto indelebile di democrazia e liberta’.
A distanza di tanti anni da quel tragico evento, e’ ancora vivo e non potrebbe essere diversamente, quel ricordo della tua voglia di combattere contro l’illegalita’ e tutte quelle forme di mafia che attanagliano molti settori del nostro Paese; sono in molti ad avere la certezza che quel tuo coraggio, insieme a quello del tuo amico-collega Paolo Borsellino, non e’ stato vano, perche’ ha lasciato a tutti gli Italiani la certezza che questo “fenomeno”, contrario alla nostra “cultura della legalità” puo’ essere sconfitto solo lottando l’uno accanto all’altro, senza risparmio di enerigie e di idee.
Le nuove generazioni, quei giovani che non hanno avuto modo di “vivere” quegli anni di stragi e sangue, ora non aspettano altro che avere elementi conoscitivi per continuare quella lotta che tu e Paolo avete intrapreso con la certezza, un giorno, di veder sconfitto quel “male” criminale che ha seminato terrore e sconforto in tante famiglie, che hanno visto scomparire per sempre i propri cari.
” La mafia non e’ affatto invincibile, e’ un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avra’ anche una fine”, ecco, questa e’ al frase che vogliamo veicolare nelle scuole, negli ambienti sportivi, nei centri ricreativi giovanili, nelle parrocchie, nei teatri, ed in ogni luogo dove le persone possono, anche solo con un gesto, mettere in pratica quanto da te convintamente affermato.
La strada da seguire e’ ancora molto tortuosa, ma la consapevolezza che la lotta intrapresa possa essere alla pari, se combattuta con le tenacia e la convizione che “vincere si può”, ci lascia aperti tanti canali per dare voce ai cittadini, che ad ogni latitudine, vogliono vivere nella Giustizia e nella Legalita’.
Anche la Citta’ di Campobasso ha voluto ricordare la tua figura qualche anno addietro, intitolando una Piazza (centro di transito giornaliero di migliaia di liberi cittadini) alla tua memoria e a quella di Paolo Borsellino, segno che chi ha sempre creduto nella Giustizia e nelle Legalita’, non potra’ mai essere dimenticato e sara’ un esempio, per il presente e per il futuro, da seguire con coraggio e senza timore di sconfitta.
Quel 23 Maggio 1992 ha rappresentato, per tutti gli Italiani, un momento di grande dolore, ma di partenza verso quell’obiettivo unico che noi tutti cercheremo di raggiungere con la consapevolezza che la riconoscenza verso tutti coloro che giornalmente rischiano la vita, e’ un atto di gratitudine che mai dovra’ essere cancellato”.