Il WWF chiede che il Piano di gestione del lupo dia priorità agli interventi per la prevenzione ed un equo risarcimento dei danni subiti dagli allevatori, per la lotta al bracconaggio, per il contrasto del randagismo canino e dell’ibridazione cane-lupo ed alla ricerca scientifica per determinare lo stato di conservazione della specie nel nostro paese e la reale incidenza dei danni alla zootecnia.
È necessario che nel Piano in discussione alla Conferenza Stato-Regioni vengano indicate anche le fonti per il finanziamento, per evitare che le azioni previste restino prive di copertura e, quindi, sostanzialmente inapplicate: i costi non possono essere totalmente a carico delle sole Regioni.
Il Piano, secondo il WWF, deve riconoscere il valore del lupo come componente del capitale naturale della Nazione, senza trascurare il valore che le attività del settore zootecnico hanno per l’economia rurale del nostro Paese. Cambiare è possibile: ora sta al ministero dell’Ambiente convincersi che si debba fare un passo avanti per un piano più ‘amico’ del lupo.