Con riguardo alla questione relativa alla gestione del Servizio Idrico Integrato del Comune di Termoli si riscontra che alcune osservazioni mosse dai banchi dell’opposizione risultano probabilmente frutto di una lettura frettolosa o parziale della recente sentenza del Tar.
Quest’ultima, infatti, dopo avere rimarcato la “novità delle questioni trattate” al punto da non accollare all’amministrazione neppure le spese di giudizio (disponendone invece la compensazione) ha ritenuto di dover ribadire la necessità, per l’amministrazione, di pervenire ad un affidamento del servizio idrico sulla base di una nuova procedura di gara e non anche attraverso il ricorso ad una ulteriore proroga.
Se non che, a tale specifico riguardo, mentre va rappresentato, anche all’opposizione, che tale scelta, di avviare appunto una procedura di gara europea al fine di individuare il nuovo gestore, e’ stata già prevista ed avviata dal Comune ancor prima della sentenza; al tempo stesso, qualche incertezza o ritardo nell’avvio di tale procedura (e nella contestuale proroga censurata dal giudice) non sono di certo addebitabili a negligenza o noncuranza del Comune, ma al solo fatto, ben noto all’opposizione, che da qualche anno, con la Legge regionale n.4 del 22 aprile 2017, la gestione del servizio idrico e’ stata definitivamente trasferita dai comuni alla Regione.
Con la conseguenza che proprio in attesa ovvero in vista del perfezionamento del trasferimento di impianti e servizi all’Egam (ente regionale già individuato e già operante) era stata disposta una proroga necessaria ad evitare, in vista del gestore unico, forme indebite di frazionamento o spacchettamenti del servizio o di interruzione dello stesso.
Dunque, incertezze normative e gestionali non soltanto oltremodo comprensibili (come peraltro espressamente riconosciuti dallo stesso giudice alla luce delle sopravvenute novità normative e della natura transitoria della presente fase gestionale); ma pienamente giustificabili, come si ritiene di poter dimostrare nel giudizio di appello che sarà promosso dall’amministrazione comunale al fine di rimarcare la piena legittimità di operato della stessa.
Infine, che non si confonda inoltre la gestione del servizio idrico integrato con la delocalizzazione del depuratore che sono questioni che nulla hanno a che vedere con il presente ricorso, peraltro l’amministrazione comunale ha già avviato tutte le procedure necessarie per giungere a cantierare l’opera in piena condivisione con quanto autorizzato dall’Egam.