Lettura e scrittura che diventano preziosi strumenti per guardarsi dentro, per tirare fuori quelle emozioni e quei pensieri che altrimenti resterebbero ingabbiati in una vita che è già ‘ristretta’ in pochi metri quadrati. Un esperimento riuscito, che ha aiutato tanti uomini e tante donne a essere più liberi di esprimere i propri sentimenti anche con poche righe dedicate alla moglie, ai figli, alla mamma, alla propria terra o agli amici. Un modo per riscattare la propria identità, la propria personalità, un modo per mantenere un legame con il mondo, legame fin troppo difficile da conservare quando si è dietro le sbarre. “Ringraziamo, per la puntuale direzione e organizzazione, Brunella Santoli dell’Uli – le parole del sindaco Antonio Battista e dell’assessore alle Politiche per il sociale e giovanili Alessandra Salvatore – ringraziamo la casa circondariale di Campobasso anche per la collaborazione sul circuito nazionale, ringrazio i sindaci dell’Ats che hanno permesso a questo progetto di andare in porto e che permetteranno di proseguire su questa scia per raggiungere traguardi ancora più ambiziosi”.
Intanto, l’Uli e il Comune sono già al lavoro e in fermento per la prossima edizione.