La Faisa – Cisal Molise ha indetto lo sciopero di 4 ore del giorno 19 novembre 2021, dalle ore 19.00 alle ore 23.00, del personale dipendente dalla ditta ATM spa.
I motivi della protesta
Il sindacato denuncia la riduzione dei riposi del personale da parte società ATM spa. L’azione risulta essere in contrasto con il regolamento europeo (561/06) e con il D.Lgs n.234/07, nonché l’art.174 del C.d.S. Tutte norme emanate in funzione della sicurezza del trasporto. Stando a quanto scrive il sindacato, la questione assume un aspetto paradossale in quanto gli autisti molisani, probabilmente non sanzionati in Regione, sarebbero immediatamente sanzionabili appena fuori dai confini regionali. Difatti in precedenza, per decenni, il regolamento europeo non era mai stato applicato; dopo cause e sanzioni, dall’inizio del decennio precedente, era andato finalmente in vigore anche nel Molise, anche qui una anomalia pressoché unica.
Com’è nata la discussa vicenda
Stando a quanto scrivono Faisa e Cisal Molise “Il tutto nasce dalla interpretazione, riportata in una recente sentenza, della parola “tratta ”, parola addirittura inesistente nelle norme citate, ed a cui è stato attribuito un significato altrettanto inesistente, cioè una parte di percorso delimitato da due fermate ed inferiore ai 50 km. In conseguenza di ciò, siccome lungo il percorso, superiore a 50 km, ci sono frequenti fermate, gli autisti non avrebbero diritto alla quantità di riposo previsto dal regolamento europeo, per coloro che effettuano una percorrenza sopra i 50 km, perché meno logorante rispetto a chi percorre lunghe distanze senza fermate.”
L’autista di autobus è un mestiere usurante
L’autista di autobus è inserito, dalla legge (D.Lgs n. 67/11) nel novero dei mestieri usuranti, contrariamente all’autista di camion, che notoriamente effettua lunghe distanze. Il periodo di guida è definito come “il periodo complessivo di guida che intercorre tra il momento in cui un conducente comincia a guidare dopo un periodo di riposo o un’interruzione fino al periodo di riposo o interruzione successivi.” Il periodo di guida può essere ininterrotto o frammentato. Tralasciando il periodo di riposo, sul quale pare non ci siano dubbi, l’interruzione citata (oltre a quella prevista dall’art.7 – interruzione della guida dopo 4.30 ore consecutive) è ben specificataall’art.4, punto d), secondo il quale “ ogni periodo in cui il conducente non può guidare o svolgere altre mansioni e che serve unicamente al suo riposo”.
Illecita la maggioranza delle fermate
Aspetto ancora più sconcertante è che il 98% delle fermate, in regione per il servizio pubblico, è illecita, per cui il dipendente/autista, oltre a rischiare civilmente e penalmente, si vede ridurre ingiustamente il riposo, per aver obbedito agli ordini dell’azienda e non a quelli del C.d.S.. Per quanto precede, il Molise sta diventando una “zona franca ” rispetto all’applicazione di una norma di sicurezza (Reg. n.561/06 ed art.174 del CdS) e un potenziale pericolo alla sicurezza dei trasporti e per la pubblica incolumità. Considerato l’obiettivo della sicurezza stradale, la Faisa – Cisal Molise ha chiesto l’intervento degli enti preposti al controllo, compresa la regione Molise, al fine di far emettere le sanzioni e scongiurare tale esecrabile scelta. Sembrerebbe che, tralasciando temi pur importanti, quali la diminuzione della sicurezza, la tutela della collettività e la diminuzione dell’organico dei dipendenti, l’assessore ai trasporti abbia affermato che “…la corretta applicazione dell’art.4, punto q… afferisce prettamente alla sfera dei rapporti interni aziendali … riteniamo quindi che la questione sia materia esclusivamente del Giudice competente in materia di lavoro.”