“Gli emendamenti al Decreto Rilancio che autorizzavano la Regione Molise a pagare l’extrabudget per i pazienti extraregionali all’Istituto di ricerca Neuromed non sono passati in Commissione Bilancio”. Così il parlamentare molisano dei 5 Stelle, Antonio Federico.
“Questa – commenta il pentastellato – è una buona notizia per tutti coloro che tengono alla salvaguardia della sanità pubblica molisana. Come ho già detto varie volte, infatti, è la Conferenza delle Regioni a dover risolvere la questione legata alle prestazioni del Neuromed che non possono pesare sulle casse di una regione piccola come in Molise e che per giunta è in deficit. Servono invece accordi interregionali che modifichino la gestione di una struttura che vanta l’80% delle prestazioni per pazienti extramolisani. Queste prestazioni devono essere pagate dalle regioni di provenienza di quei pazienti e non anticipate dalla Regione Molise.
Altrimenti, come dimostrano gli ultimi Tavoli tecnici, la stessa Regione si ritrova con 21 milioni di euro bloccati perché accantonati a fondo rischio e che invece potrebbero essere utilizzati per la sanità pubblica.
Insomma una soluzione c’è e non era certo contenuta all’interno di un emendamento estemporaneo da inserire nel Decreto Rilancio.
Il Neuromed deve poter lavorare perché più lavora, più migliora la qualità delle cure, ma non può farlo a scapito del sistema sanitario molisano che è in sofferenza. I soldi pubblici vanno utilizzati con oculatezza, a maggior ragione in un momento come questo. Sempre ieri, come avevo annunciato nei giorni scorsi, è passato forte e chiaro un altro concetto: nell’ambito dell’emergenza Covid l’erogazione di risorse pubbliche destinate alle strutture private deve essere vincolata ad attività assistenziali concordate ed effettivamente svolte oltre che a costi effettivamente sostenuti, perché è impensabile pagare prestazioni mai erogate. Un concetto cristallizzato all’interno di un emendamento al Decreto Bilancio, firmato dal collega Nicola Provenza.
Personalmente e insieme ai colleghi alla Camera – conclude Federico – mi sono impegnato per ottenere quello che considero un risultato importante e oggi possiamo dire che è stata fermata una ingiustizia nei confronti della sanità pubblica”.