E’ corsa contro il tempo ormai in Molise per evitare la chiusura di reparti nevralgici in cui mancano ortopedici, ginecologi, anestesisti e infermieri e con l’arrivo dell’estate, la situazione è destinata a peggiorare.
L’evidente contrazione di risorse mette sempre più a rischio il mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza, dunque, si profilano per i cittadini molisani ancora viaggi della speranza.
È, altresì, noto l’annoso problema del blocco del turn over che di fatto ha bloccato nuove assunzioni di personale sanitario. Una responsabilità politica tutta regionale, che dopo 12 lunghi anni, la relazione dei conti del 2018, ha messo in mostra debiti per 22 milioni di euro. L’inappropriata programmazione sanitaria del passato ha creato, come conseguenza, concorsi deserti e carenza oggettiva di specialisti nel sistema sanitario regionale. Carenza questa, che già dal prossimo mercoledì potrebbe portare alla chiusura dei reparti di ortopedia e traumatologia dell’Ospedale di Isernia e Termoli e a seguire investire le altre specialità. L’incubo della chiusura di altri reparti potrebbe diventare presto realtà.
Da oltre due settimane, il commissario ad acta della sanità molisana, il generale Angelo
Lo scorso mercoledì, presso l’Ateneo abruzzese di Chieti, Giustini è intervenuto quale presidente di una sessione nella conferenza della ‘Commissione Nazionale Maxi Emergenze e Grandi Rischi’. Durante i lavori, alla presenza di autorità militari, civili, forze di polizia e tantissimi universitari, Giustini ha ripetuto e ha lanciato una richiesta di aiuto per il Molise e i molisani, coinvolgendo nella nobile causa tutti i componenti del Comitato. Lo scorso giovedì, invece, presso la Camera dei Deputati, il commissario ha riaffermato, ai presenti, il medesimo bisogno di aiuto.
Il nodo della questione è, dunque, come uscire dal vortice, che sta mettendo a repentaglio il diritto, costituzionalmente sancito, della tutela della salute come fondamentale diritto dei cittadini.
Nella stessa giornata di giovedì, durante la riunione di Gabinetto al Ministero della Difesa, il Commissario e il Col. Antonello Arabia, hanno posto in essere le soluzioni urgenti e concrete di aiuto per il Molise. Il dicastero ha individuato un elenco di 105 camici bianchi che operano nella sanità militare e che possono essere selezionati per essere impiegati nella sanità civile.
I professionisti hanno le specializzazioni utili al Molise: ortopedici (ne sono stati richiesti almeno due per evitare la chiusura del reparto di ortopedia a Termoli, altri due, invece, serviranno ad Isernia, dove ad oggi non esiste un’adeguata turnazione), ginecologi, chirurghi e anestesisti.
Lunedì 3 giugno, nuova riunione prima presso il Ministero della Salute e poi presso quello della Difesa, nella speranza di offrire respiro alla situazione soffocante.
Una situazione quella che stanno vivendo i molisani ai quali va tutta la solidarietà della struttura commissariale, che con professionalità e competenze lavora alacremente a servizio di un territorio bisognoso di cure.
“C’è però necessità – come spiega il Commissario Giustini – che ognuno faccia la propria parte, ognuno per le proprie competenze, per scongiurare il rischio di razionamento dell’offerta sanitaria e dei servizi per il soddisfacimento dei bisogni di salute dei cittadini. Questo è il prioritario impegno e interesse – dice Giustini – per una responsabilità di governo, di etica pubblica per un sistema sanitario regionale, che risponda ai bisogni di salute con un’offerta sanitaria che riduca le liste di attesa, con servizi appropriati e innovativi sul territorio molisano”.