“Il Programma operativo, – dicono ancora dal movimento – recentemente approvato con legge dello Stato, non è mai passato né in Giunta né in Consiglio, estromettendo dal confronto le associazioni di categoria, le amministrazioni e i cittadini. Una ‘cura’, quella partorita dal Commissario Frattura, che va superata il prima possibile, perché ha peggiorato i servizi e creato più danni di quanti ne abbia risolti: basti pensare che alla deospedalizzazione delle cure non è seguito il doveroso trasferimento della medicina sul territorio, dove si è scelta la strada ipocrita di cambiare il nome ai distretti senza però implementarne i servizi agli utenti. Occorre, insomma, ricostruire il sistema sanitario regionale, ripartendo dalla centralità della sanità pubblica, bonificando le decisioni dai conflitti d’interessi e riallacciando un dialogo con amministrazioni, medici, operatori e utenti che in questi anni è stato cancellato e sostituito da decisioni assunte nelle segrete stanze senza coinvolgimento né condivisione”.