Sanità, Arcolesse (Rifondazione Comunista): “Sottrarre questo campo alla morsa affaristica tra Giunta regionale e privati”

La manifestazione in difesa della sanità pubblica del 18 maggio 2016

Sempre meno in Molise è garantito il diritto alla salute e alla cura. Si procede alla chiusura di presidi ospedalieri e territoriali ed altre se ne minacciano. A scriverlo, in una nota stampa, è Silvio Arcolesse del Partito della Rifondazione Comunista del Molise.

Dentro la tenaglia dei tagli al fondo sanitario nazionale e della mala gestione regionale, volta a deprimere la sanità pubblica per garantire il mantenimento degli spazi al privato, secondo una logica consolidata, si allungano le liste di attesa per accedere agli interventi diagnostici e terapeutici e se ne aumentano i costi a carico dei pazienti, attraverso l’imposizione di ticket sempre più onerosi. Ciò comporta – prosegue Arcolesse – che fasce sempre più consistenti di cittadini a basso reddito siano costretti letteralmente a rinunciare a curarsi.

In questo scenario si evidenziano, pericolosamente, tendenze a rompere la natura universalistica del Sistema Sanitario Nazionale, da un lato ventilando ipotesi di accesso alle prestazioni attraverso la sottoscrizione di polizze assicurative (il sistema americano, per intenderci, che aprirebbe nuovi spazi di profitto al capitale finanziario), dall’altro introducendo per via contrattuale elementi di “welfare aziendale”, cioè riproponendo, nella sostanza, la vecchia logica particolaristica e corporativa delle mutue.

Il Partito della Rifondazione Comunista ritiene che i soldi per finanziare adeguatamente e in modo universalistico la sanità debbano esserci. Anzi che i soldi ci sono: bisogna prenderli dove essi sono, tassando adeguatamente, in ottemperanza alla Costituzione, i redditi elevati e i gradi patrimoni. I soldi per finanziare la sanità ci sono: basta sottrarli all’uso improprio che se ne è fatto e se ne fa regalando 30 miliardi alle imprese in sgravi che nulla hanno prodotto in termini di rilancio produttivo e occupazionale; basta toglierli alle grandi opere dannose che nessuno vuole, come il TAV Torino-Lione.

In Molise, generalizzando e rendendo più capillare l’iniziativa di informazione e attraverso una lotta di massa sempre più incisiva e articolata, conclude Silvio Arcolesse “dobbiamo rendere effettivo il diritto costituzionale alla salute, sottraendo la sanità regionale alla morsa del patto affaristico tra la giunta di “centrosinistra” presieduta da Di Laura Frattura e le lobbies della sanità privata”.

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