Nel paese del cratere torna il ricordo di una ferita ancora aperta per l’intera regione.
Come da 12 anni a questa parte, nel cimitero c’è silenzio e ognuno rivolge le proprie preghiere verso chi riposa lì. Un’intera classe, quella del 1996 non c’è più. Quei bambini, rimasti piccoli per sempre, avrebbero compiuto quest’anno 18 anni. Sarebbero stati l’anima giovane di San Giuliano e, invece, sono stati condannati a non spegnere mai le candeline della loro maggiore età. E’ un dolore che si rinnova, un dolore simbolo di una comunità lacerata, di un territorio dove costruzioni faraoniche hanno preso il posto delle vite spezzate. E’ un dolore che tutto il Molise è chiamato a rivivere, affinché tragedie simili non avvengano mai più.
Alle 20 la fiaccolata servirà ancora per pregare, ma anche per riaccendere la fiammella della speranza per un futuro che non conosca più simili drammi.