“Dagli interventi dei vertici Svimez e del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio – ha detto Ruta – sono emersi dati inequivocabili che dicono come la crisi degli ultimi sei anni abbia colpito il Mezzogiorno d’Italia in modo drammatico. La recessione dal 2008 al 2013 ha prodotto una diminuzione del Prodotto Interno Lordo del 13,3 % nel Mezzogiorno d’Italia e del 7% nel Centro Nord; negli stessi anni gli investimenti crollano del 50% nel Mezzogiorno sia per l’industria che per l’agricoltura e di oltre il 26% nei servizi e nelle costruzioni. La spesa ordinaria si conferma l’elemento di debolezza della spesa pubblica per investimenti al Sud d’Italia”.
“Nel 2013 – ha proseguito – la crisi, in attenuazione nella maggior parte delle regioni del Centro Nord, resta intensa in tutte le regioni del Sud: il PIL dal 2008 al 2013 è diminuito del 16,5% in Molise, che detiene il record negativo, nel 2013 cala del 3,2% in posizione mediana tra le altre regioni del Mezzogiorno. Conseguenza della crisi è l’emergenza lavoro: nei sei anni 2008/2013 in Italia è stato perso un milione di posti di lavoro di cui quasi seicentomila al Sud nonostante la notevole minore densità di popolazione, andando per la prima volta dal 1977 sotto la soglia dei sei milioni di occupati e producendo occasione di lavoro solo per un giovane meridionale su quattro; in cinque anni le famiglie assolutamente povere sono aumentate di due volte e mezzo, da 443 mila a un milione e 14 mila nuclei. Le previsioni regionali per il 2014 e il 2015 danno segno negativo solo nelle regioni del Mezzogiorno, mentre crescono il Centro (+ 0,2%) e il Nord ( +1,5%): il Molise vede un decremento dello 0,7% insieme alla Puglia, ma prima della Basilicata, della Campania e della Sicilia, con un -0,9%. La previsione per il 2015 prevede una analoga dinamica con un calo dello 0,4% per il Molise. Sul fronte occupazionale le previsioni nel 2014 vedono un calo per il Molise dell’1,1% e nel 2015 dello 0,7% . L’attenuazione degli effetti devastanti sul profilo sociale della crisi, è dovuta principalmente alla Cassa Integrazione Guadagni che negli ultimi anni ha quadruplicato il numero di ore autorizzate, praticamente quasi il 9% della forza lavoro“.
“Questi dati – ha sottolineato l’esponente del Pd – richiedono un cambio di rotta totale che metta il Mezzogiorno d’Italia al centro delle politiche economiche e d’investimento del Governo Italiano ed Europeo e impongono uno scatto d’orgoglio collettivo a partire dalle governance politiche, amministrative, imprenditoriali, sindacali e sociali. L’impegno dei singoli è utile ma non sufficiente: serve un gioco di squadra, coinvolgente ed efficace, rompendo steccati, cambiando approcci e prospettive”.
“Solo tutti insieme – ha poi concluso Ruta – possiamo provare a contrastare la desertificazione industriale e umana che sta uccidendo la speranza delle nuove generazioni.”