La presidente di Liberaluna Onlus, nonché Cavaliere al Merito della Repubblica, Maria Grazia La Selva, si esprime circa la composizione tutta al femminile richiesta dalla Regione Molise per il rinnovo delle componenti della Commissione per la parità e le pari opportunità, così come da bando apparso sul Bollettino della Regione lo scorso 1° agosto.
“Se resta ancora oggi da sconfiggere una resistenza soprattutto culturale per l’affermazione piena delle pari opportunità tra uomo e donna, – dice La Selva – credo che un primo passo da fare sia quello di riformare gli organismi preposti alla tutela della stessa e ciò lo si può fare non coinvolgendo di certo solo le donne”.
L’invito di La Selva va, dunque, agli altri organismi di parità, le consigliere provinciali e regionali, affinché si uniscano alla “sospensione della manifestazione d’interesse per apportare alla ormai arcana legge istitutiva della Commissione la modifica auspicata”. La richiesta è, infatti, quella di contemplare all’interno dlel’organismo regionale anche una presenza di uomini “in analogia anche al decreto di nomina delle Consigliere di parità che prevede per le stesse una nomina sia maschile che femminile”.
L’appello è poi rivolto anche agli inquilini di Palazzo D’Aimmo, nonché al presidente della Regione, Donato Toma e al numero uno dell’assise, Salvatore Micone.
“Il mio intento – dice – è soltanto quello di stimolare una riflessione rivolta a tutti quelli che, come me, da tempo lottano contro qualsiasi forma discriminatoria, al fine di promuovere pari opportunità per tutti gli individui. Purtroppo, – prosegue – quando si parla di pari opportunità si pensa che sia un argomento di interesse esclusivamente femminile, ma non è così e non può essere così. Le pari opportunità sono un principio giuridico inteso come l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, religione e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale o politico. Pertanto, chi quotidianamente è impegnato ad abbattere le barriere sessiste, non può non auspicare questo passo in avanti. Una riforma della Legge Numero 23 del 2000 potrebbe far si che la Regione Molise diventi la prima a livello nazionale a dare un esempio innovativo di concretizzazione del diritto antidiscriminatorio e di attuazione delle Direttive 2002/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e del 2006/54/CE, che chiedono agli Stati membri di impegnarsi a promuovere una rappresentanza equilibrata delle donne e degli uomini, riconoscendo pubblicamente che un’equa ripartizione del potere decisionale tra donne e uomini di diversa cultura ed età – conclude La Selva – rafforza ed arricchisce la democrazia”.