Sul rinnovo contrattuale, occorre evidenziare come, nonostante le recenti sentenze della Corte costituzionale e del Tribunale di Roma sanciscano la necessità di stanziare risorse adeguate per permettere il recupero del potere di acquisto dei salari falcidiati dal blocco dei contratti, la legge finanziaria, attualmente in discussione, va purtroppo in un’altra direzione.
Risorse irrisorie che rappresentano un vero e proprio insulto per una categoria che viene da sei anni di blocco contrattuale. Si continua, invece, a privilegiare gli interessi dei ceti sociali più forti a scapito dell’occupazione, della redistribuzione della ricchezza, del welfare e del sistema sanitario pubblico, perché ancora una volta taglia la spesa pubblica. E, nonostante il gran parlare, non c’è nulla per cambiare l’insostenibile legge Fornero sulle pensioni.
Su tale versante, la prossima settimana si terranno le iniziative calendarizzate unitariamente alle altre organizzazioni sindacali:
- il 26 novembre, alle ore 16, presso la sala consiliare della Provincia di Campobasso, si terrà un’assemblea con i direttivi unitari ed i delegati sindacali del pubblico impiego, che vedrà la partecipazione dei parlamentari molisani. In tale occasione daremo la parola ai lavoratori, che potranno interloquire con i loro rappresentanti riferendo le problematiche del settore;
- il 28 novembre 2015, insieme ad una folta delegazione di lavoratori pubblici molisani raggiungeremo piazza Madonna di Loreto a Roma. Insieme ad oltre venti sigle in rappresentanza di scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, Afam e privato sociale, sfileremo da Piazza della Repubblica, dove alle ore 12 è previsto il concentramento, fino a Piazza Venezia nelle cui vicinanze sarà allestito il palco per i comizi.
La riconquista del contratto nazionale, in ogni caso, si accompagna al contrasto dell’impianto della legge 107/15, che ci vede impegnati insieme alle altre organizza in ogni scuola, per contrastare le misure lesive della libertà di insegnamento e quelle che introducono una gestione autoritaria e antidemocratica, pensiamo in particolare alle modalità di attribuzione del “bonus” ed alla chiamata diretta dei docenti.
Non dimentichiamo, inoltre, che, nonostante le recenti stabilizzazioni, c’è una parte consistente di docenti e Ata che è rimasto escluso dai provvedimenti del governo, in barba alla sentenza della Corte di giustizia europea, ed inoltre centinaia di lavoratori sono stati costretti ad accettare posti lontano, nonostante la disponibilità di cattedre in Molise. La FLC non abbandona questi lavoratori: chiediamo che la mobilità per il prossimo anno scolastico avvenga con regole chiare e condivise, rinviando l’attivazione delle novità della legge 107 sulle operazioni del 2017-2018 e aprendo a tutti la possibilità di accedere alla mobilità sia per le diverse province che per le singole scuole.
La Flc Cgil Molise, quindi, è pronta a difendere la scuola pubblica su tutti i fronti, ed in tutti i modi, anche con un referendum abrogativo delle parti più insidiose della legge 107.