Il 25 marzo, in occasione del convegno APIDGE “Insegnanti per la cittadinanza europea” si era parlato dell’insegnamento del Diritto e dell’Economia politica come tassello importante per il successo formativo degli studenti del nostro Paese. In quel contesto si era convenuto sulla necessità di un intervento normativo che ne garantisse il pieno riconoscimento. In quell’occasione Roberto Ruta, senatore della Repubblica ed insegnante, aveva promesso tutto il suo impegno di insegnante e di parlamentare perché nel disegno di riordino della scuola tutto questo diventasse realtà.
E venerdì 28 maggio questo impegno farà un passo concreto: Ruta proporrà un proprio emendamento al disegno di legge “La buona scuola” in cui è previsto l’inserimento delle discipline giuridiche ed economiche nei primi due anni di tutte le scuole secondarie di secondo grado, rispondendo ad una esigenza reale , e non più rinviabile, di formazione dell’uomo – cittadino del mondo.
La scuola dunque è chiamata a occuparsi a che sia consentito agli studenti di avere una migliore comprensione della realtà sociale e politica odierna e metterli in condizioni di partecipare in maniera responsabile alla vita dello Stato di cui sono parte integrante, offrendo anche gli elementi cognitivi relativi alle regole che sono alla base del libero scambio di beni e servizi, dell’attività d’impresa, del libero mercato e del sistema economico-finanziario, indispensabili nell’era che ha visto l’avvento prorompente della società globale, della new economy, dei nuovi mezzi di comunicazione e dei social network. E come già previsto nel ddl S883del 26 giugno 2013 “l‘insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, garantito per qualità dai docenti abilitati della classe di concorso apposita (A 019), è da iscriversi tra le materie umanistiche in grado di completare la preparazione e la formazione dei futuri cittadini improntata sul sistema valoriale proprio della Carta costituzionale italiana e dei suoi principi fondamentali.
Commenta il presidente APIDGE Ezio Sina: “Nella riflessione politica che sta mettendo al centro il mondo della scuola occorre che vengano evidenziati e riconosciuti i caratteri forti che contraddistinguono il Diritto, inteso come scienza delle regole che disciplinano la convinvenza sociale e dell’Economia Politica, considerata come scienza delle scelte responsabili delle risorse e sul benessere dei Cittadini. Nell’emendamento proposto finalmente non si propone più un potenziamento della didattica secondo i vecchi canoni dell’educazione civica: si viene a delineare in tutte le scuole secondarie superiori, la figura di uno specifico insegnamento ordina mentale (Discipline giuridiche ed economiche) garantito dal rigore scientifico offerTo da docenti abilitati nella sua istituzionale classe di concorso A019”.