“Siamo pronti ad accogliere in città, con calore ed entusiasmo, il costituzionalista Alessandro Pace, presidente del comitato nazionale per il No al referendum, il quale porterà un contributo rilevante in termini di contenuti ed informazioni sulle ragioni del No e, più in generale, sulla campagna referendaria, continuamente e artificiosamente trascurata dai media nazionali”. Lo ha detto il presidente del Consiglio comunale di Campobasso ed esponente del comitato Possibile-Lab l’isola che c’è, Michele Durante, da sempre in prima linea sul fronte del NO con la raccolta firme dei mesi scorsi unitamente al comitato molisano per il NO di cui è parte integrante, in vista del convegno che si terrà domani, sabato 24 settembre, dalle 16:30 nella sala della Costituzione.
“In questa campagna referendaria, gli italiani – ha spiegato Durante – sono sotto la campana di vetro del governo, dell’informazione pubblica e privata, di tutte le associazioni datoriali e dei forti portatori d’interessi economico-finanziari che non vanno certo a favore dei più deboli e delle politiche finanziare volte alla solidarietà, ma occupano militarmente tutti gli spazi di comunicazione disponibili con un unico messaggio: ‘se vince il sì, l’Italia cambia in meglio’. Noi invece riteniamo – ha sottolineato l’esponente di Possibile – che questa sia una riforma costituzionale scritta male da soggetti istituzionali non legittimati a farlo con un disegno di legge di iniziativa governativa approvato da un Parlamento dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale. Tutto ciò è assurdo proprio perché si parla della legge principale del nostro ordinamento. Per questo, bisogna cercare di riequilibrare un minimo la comunicazione sul prossimo referendum costituzionale e sull’impatto vero che il risultato avrà sulla vita del nostro Paese e sul suo tessuto culturale e sociale. E allora – ha concluso Durante – ben vengano gli incontri come quello di domani, ma è chiaro che noi di Possibile continueremo a spenderci con tutte le nostre forze per difendere la Costituzione e per far valere le ragioni del NO contro la concentrazione del potere nelle mani di pochi a danno della democrazia, della partecipazione e della libertà stessa dei cittadini”.