I legumi, sono un alimento presente sulle tavole degli uomini da almeno diecimila anni. Essi sono una valida alternativa alla carne e sono ricchi di proteine, il doppio di quelle presenti nel grano e tre volte di quelle del riso. Sono fondamentali in una dieta sana per combattere obesità, diabete, disturbi coronarici e cancro, perché ricchi di micronutrienti, aminoacidi e vitamine del gruppo B.
I nostri nonni hanno vissuto di legumi, cucinati in diverse maniere. Il Fortore – scrive in una nota stampa del sindaco di Riccia, Micaela Fanelli – ha numerose varietà autoctone di legumi, tra cui il fagiolo della Paolina di Riccia, il fagiolo oro di Montefalcone Valfortore, la cicerchia nana, che è stata da poco reintrodotta in vari comuni, tra cui Circello.
Il Comune di Riccia e la Condotta Slow Food “Tammaro-Fortore”, che da alcuni anni hanno avviato una proficua collaborazione, hanno inteso organizzare un approfondimento per valorizzare
questo alimento che, non a caso, si ritrova tra le 13 portate della tradizionale Tavola di San Giuseppe ed è ingrediente essenziale del delizioso ripieno dei Calzoni di San Giuseppe.
Sabato 17 Settembre, alle ore 17,30 nei locali del Circolo Anziani di Riccia dopo i saluti del sindaco Micaela Fanelli e dell’assessore all’agricoltura Gabriele Maglieri, terranno due relazioni sulla storia e la coltura dei legumi in Italia e nella valle del Fortore, oltre sui benefici effetti che essi hanno nell’alimentazione umana e animale, il fiduciario della Condotta Slow Food Tammaro-Fortore Giorgio Del Grosso, e l’agronomo Carlo Coduti. L’incontro sarà moderato da Antonio Santoriello, consigliere delegato alla Cultura e promotore dell’iniziativa. In serata degustazione guidata di legumi del Fortore Degustazione, a cura di Mariantonietta Moffa dell’Agriturismo “Masseria Pasqualone”, il tutto accompagnato da buona musica.