Rete ospedaliera, la Direzione generale della salute della Regione Molise precisa: “La riorganizzazione non prevede tagli per oncologia e cardiochirurgia alla Cattolica”

“La riorganizzazione della rete ospedaliera prevede una riduzione dei posti letti degli accreditati e tra questi anche quelli finora riconosciuti alla Fondazione Giovanni Paolo II, ma questo non interessa in alcun modo né l’area oncologica né l’area cardiochirurgica in virtù delle quali al Centro specialistico di Campobasso viene attribuito un ruolo centrale e insostituibile per la sanità molisana”: è quanto si evince da una nota stampa della Direzione generale della salute della Regione Molise.

“Le polemiche degli ultimi giorni – prosegue il comunicato stampascaturiscono probabilmente dalla mancata conoscenza dell’ultimo atto deliberativo del commissario ad acta, Paolo di Laura Frattura. Lo scorso 7 agosto la Struttura commissariale ha firmato il decreto n.51 che, a dispetto delle notizie che hanno gettato – a ragione per come sono state diffuse – allarme e indignazione tra i cittadini molisani, in particolare tra quelli in cura presso la Fondazione, interviene a sanare il regime delle prestazioni oncologiche finora applicato in Molise al pubblico e al privato, introducendo una regolamentazione compatibile con quanto prescritto dalla legge. Tutto per un solo obiettivo: garantire in Molise una sanità appropriata con il mantenimento dei livelli assistenziali e ridurne, nel contempo, i costi allineandoli a quelli delle altre Regioni. Il lavoro condotto procede in questa direzione.

Va evidenziato che finora alla Fondazione sono state riconosciute prestazioni extra non applicabili alle Regioni in piano di rientro – prosegue la nota stampa –. Un aspetto, questo, che non può essere sottovalutato, soprattutto alla luce dei ripetuti richiami avanzati dal Tavolo tecnico e dai Ministeri della salute e dell’economia: riconoscere e pagare quanto, prima di adesso, è stato riconosciuto e pagato alla Fondazione non è possibile per il Molise, pena continuare a incassare valutazioni negative e rimanere relegati e ingessati in un regime di commissariamento che certo non fa bene alla qualità del nostro Servizio sanitario. Da qui il decreto n.51 che, recependo il nuovo elenco dei farmaci innovativi, risponde nei fatti alle osservazioni del Tavolo.

È solo per un atteggiamento del genere che abbiamo guadagnato, e tanto, in termini di credibilità ottenendo la fiducia del Governo che ci ha sbloccato 135 milioni. In un solo colpo abbiamo coperto oltre 1/3 del disavanzo creato dalle precedenti gestioni: questi sono i frutti del cambio di passo.

Al cambio di passo tutti, pubblico e privato, siamo chiamati a contribuire nella misura in cui siamo intenzionati a essere servizio per la nostra collettività: solo così possiamo accettare e spiegare interventi anche drastici che però non sono penalizzanti per il cittadino, alla cui cura e al cui benessere tutti dobbiamo tendere. Le strutture pubbliche dovranno garantire efficienza e buon uso delle risorse spesso assenti nel passato, le strutture accreditate dovranno accettare modifiche parziali alle condizioni finora applicate. Capiamo bene come i tagli proposti possano  creare  difficoltà alle aziende e siamo disponibili a discutere alcuni aspetti senza però mettere in discussione l’impianto complessivo. La realtà ci dice che in una situazione di risorse sempre più scarse per tutti è difficile ottenere supporto dalle altre Regioni e il Molise è chiamato a farcela da solo. La  strada che abbiamo scelto è certamente difficile, ma comincia a dare risultati. Alternative non ce ne sono.

La nostra disponibilità al confronto è massima – conclude la Direzione generale della salute della Regione Molise –, lo ripetiamo, ma invitiamo tutti ad andare oltre la tutela dei propri interessi immediati, provando a guardare con maggior attenzione agli interessi complessivi dei cittadini molisani”.

 

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