“Un fenomeno, quello dell’attacchinaggio selvaggio, davvero preoccupante che è diventato ormai un malcostume talmente diffuso da non farci nemmeno più caso. Eppure volantini pubblicitari di ogni tipo è possibile trovarli praticamente ovunque: cabine telefoniche, cassette postali, cabine elettriche, alberi, pali della luce e segnaletici, pensiline degli autobus, vetrine di attività commerciali chiuse, ringhiere, il tutto senza alcuna autorizzazione né pagamento dei previsti tributi. Eppure, al riguardo, i regolamenti comunali non lasciano spazio ad alcuna interpretazione, ma evidentemente le scarse attività di vigilanza e deterrenza hanno generato una sostanziale anarchia nel campo delle affissioni ‘minori’, ovvero locandine e volantini”: si legge nella nota stampa dei pentastellati.
“Proprio per richiamare l’attenzione sul tema – prosegue la nota stampa -, così come per tutti gli aspetti legati al decoro urbano, una parte del materiale raccolto questa mattina sarà simbolicamente recapitato, nei prossimi giorni, nella stanza del primo cittadino di Campobasso, al fine di sollecitare l’esecutivo di Palazzo San Giorgio ad intraprendere azioni più incisive per contrastare il fenomeno; la natura privata e commerciale del materiale raccolto consente sempre, anche in assenza di flagranza, di risalire in maniera inconfutabile ai “mandanti” delle affissioni, solitamente eseguite da ragazzi dietro modesti compensi.
La manifestazione odierna è giunta proprio a ridosso dell’importante decisione presa ieri dalla Commissione Finanze e Bilancio del Comune che, accogliendo la proposta avanzata in consiglio dal Movimento 5 Stelle, ha modificato il regolamento comunale per la pubblicità, vietando il volantinaggio sui parabrezza delle automobili nonché l’abbandono di materiale pubblicitario sugli usci dei portoni di case e condomini. Una vera e propria “rivoluzione”, da tempo attesa da tantissimi cittadini, che certamente limiterà la dispersione di tonnellate di rifiuti cartacei, a tutto vantaggio dell’ambiente e del decoro dell’intera città”.