Ha preso il via nel pomeriggio di oggi 4 ottobre, nella Casa Circondariale del Comune di Campobasso, il Progetto S.I. Api. acronimo di “Scuola Itinerante di Apicoltura”.
Obiettivo principale del progetto, finanziato dal fondo Otto per Mille della Chiesa Valdese, è quello di avviare un percorso volto a promuovere l’aumento delle possibilità lavorative dei detenuti presenti nel carcere di Campobasso al fine di favorire il reinserimento sociale tramite l’apicoltura. Il progetto prevede di sviluppare un sistema formativo itinerante da realizzare a bordo di un furgone brandizzato con i loghi di progetto e con il logo della Tavola Valdese, in modo da poter portare l’apicoltura all’interno dell’istituto penitenziario di Campobasso in primis, per poi allargare il campo di azione agli altri Istituti penitenziari Regionali e Nazionali.
Il progetto è nato da un’idea del Circolo Legambiente di Campobasso, che aveva già avviato un progetto di apicoltura sociale nel 2016 denominato “A.P.E. – L’apicoltura previene l’emarginazione” e altre progettualità nel settore dell’agricoltura sociale, anch’essi finanziati dalla Chiesa Valdese.
La prima attività prevista nel percorso progettuale sarà un corso di formazione teorico/pratico che fornirà le nozioni necessarie per svolgere tutte le attività previste nel progetto. Il corso, tenuto da alcuni apicoltori, si articolerà sia moduli teorici che pratici, dando la possibilità ai corsisti di mettere in pratica le nozioni apprese seguendo i principi dell’apicoltura sostenibile.
Come dichiarano Giuseppe Faioli ed Andrea de Marco, rispettivamente Presidente del Circolo Legambiente “E. Cirese” di Campobasso e Direttore di Legambiente Molise: “S.I. API si pone in continuità con l’esperienza consolidata del circolo in materia di apicoltura sociale. Crediamo molto nell’apicoltura e nelle possibilità legate ad essa, e soprattutto nel modello di intervento ideato dal Circolo di Campobasso con i due progetti finanziati dalla chiesa Valdese, in quanto si fonda su tutti e tre pilastri della sostenibilità: ambientale, economico e sociale”.
Il Direttore della Casa circondariale Mario Silla afferma “L’istituto che dirigo riconosce alla formazione professionale, ambito nel quale si incentra il percorso laboratoriale proposto da Legambiente, notevole valore. Il penitenziario accoglie infatti molte persone che non hanno avuto, per diverse ragioni, la possibilità di accedere ad esperienze di studio e di specializzazione nei loro contesti di provenienza. È necessario, pertanto, accrescere o diversificare le competenze di ciascuno avendo cura che esse siano in linea con quanto richiesto dal mercato del lavoro in ambiente esterno. Auspico, pertanto, il pieno successo dell’iniziativa che non vuole limitarsi a riempire i tempi dell’ozio forzoso ma che, al contrario, si candida ad essere uno spazio formativo di rilevante spessore”.