Il testamento biologico è l’espressione della volontà di una persona resa in condizioni di capacità mentale, a proposito delle terapie che intende o non intende accettare nel caso in cui dovesse trovarsi in condizioni tali da non poter esprimere il proprio consenso o dissenso in merito alle stesse.
A Palazzo San Giorgio nessun diktat dai partiti, ma “una scelta libera e personale, fuori dalle logiche dell’appartenenza politica”.
L’istituzione del registro per il testamento biologico è passato con soli due voti a favore.
È arrivato il no dai consiglieri D’Elia, Molinari, Sanginario e Landolfi del Partito Democratico, da Columbro dell’Italia dei Valori, dal presidente dell’assise Iafigliola dei Popolari per l’Italia, da Paola Felice del Movimento 5 Stelle, da Francesco Pilone e Marialaura Cancellario di Democrazia Popolare e da Alberto Tramontano di Città Amica. Assente in aula il sindaco Antonio Battista.
Soddisfatti i promotori della mozione, che hanno parlato di “segno di civiltà”, mentre duro l’attacco del consigliere Francesco Pilone, che ha sentenziato: “una brutta pagina politica con la maggioranza spaccata. Assurda l’assenza del sindaco Battista su una questione così importante”.