Il delicato tema del ‘regionalismo differenziato’ o ‘asimmetrico’ sarà al centro della discussione in Consiglio regionale, martedì prossimo, grazie anche ad un ordine del giorno presentato dal capogruppo di Forza Italia, Nico Romagnuolo.
Nel documento, l’esponente della maggioranza ha voluto rimarcare “i rischi e le criticità di un provvedimento in corso di attuazione (disciplinato dall’articolo 116 della Costituzione) promosso da tre Regioni del Nord Italia (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) che, con l’affidamento di maggiori competenze e autonomie, non farà altro che alimentare le disparità economiche e sociali tra il Nord e il Sud del Paese configurando, in sostanza, un processo di disgregazione dell’Unità Nazionale”.
Romagnuolo ricorda come, “con l’approvazione delle intese con le tre Regioni, di fatto, il Consiglio dei Ministri, sancirebbe la fine del Servizio Sanitario Nazionale, la regionalizzazione della Scuola italiana e dei suoi Docenti, il potere di veto delle Regioni sulla realizzazione di tutte le infrastrutture, la parcellizzazione delle normative in materia ambientale, dei beni culturali, del lavoro e tanto altro ancora. Tutto in palese contrasto con i principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale”.
Il consigliere di Forza Italia osserva anche che “il fatto di essere pochi, rispetto ad altre regioni, non deve penalizzarci ed essere un peso. Dividere le risorse solo con criteri ragionieristici, invece di andare incontro alle legittime esigenze di tutti i cittadini ed in particolare quelli che più soffrono a causa di condizioni socio-economiche peggiori, non può essere la soluzione. Siamo tutti cittadini Italiani ed Europei”.
Da qui l’auspicio, a nome del gruppo di Forza Italia, che “l’attuazione del regionalismo differenziato sia gestita con equilibrio ed equità e rispetti la salvaguardia della necessaria redistribuzione del reddito che possa consentire l’esercizio dei diritti fondamentali di tutti i cittadini italiani, quali la salute e l’istruzione e non escluda aree già ai margini e a basso reddito dal processo di sviluppo dell’intero Paese. Occorrono reali misure, non solo assistenziali, ma volte alla creazione di posti di lavoro ed è necessario garantire il pieno rispetto delle percentuali di attribuzione sugli investimenti infrastrutturali. Ritengo vada varata una stagione di interventi straordinari per il Molise e per il Sud in termini non solo di assegnazione di finanziamenti, ma anche di attivazione delle risorse già attribuite”.
Il consigliere Nico Romagnuolo, auspicando una convergenza di tutte le forze politiche su tale ordine del giorno, chiede “il coinvolgimento di tutte le regioni del centro-sud anche al fine di richiedere una moratoria immediata delle procedure finalizzate al regionalismo differenziato per consentire una profonda riflessione su un tema poco dibattuto e oscurato dal bombardamento politico-mediatico sul reddito di cittadinanza e sull’immigrazione”.